Un quadrangolare regionale addirittura per festeggiare la riunione narnese di boxe: venti pugili provenienti da Umbria, lazio, Emilia, Romagna e Abruzzo hanno incrociati i guantoni sull’ottimo ring allestito nel palazzetto di uno degli istituti superiori di Narni Scalo dalla “Boxe Il Drago “Nello Sabbati”.
No, non è usuale vedere incontri del genere perché il pugilato, chissà perché è stato classificato come uno sport violento anche se i pugili vestono tutte le protezioni possibili. Insomma, dieci incontri, come non se ne edeva da tempo. E dire che la palestra di Narni Scalo raccoglie almeno trenta pugili, dai piccolissimi ai grandi, ai massimi due soltanto hanno la qualifica di agonisti. Glia altri si allenano pensando che una volta entreranno nel quadrato a dodici corde. Roberto Carlini, il presidente è davvero soddisfatto: “Siamo molto contenti della riuscita della riunione. Serata di sport puro, dilettantistico, con i concorrenti che si scambiano abbracci dopo essersele date con una certa tecnica. E’ il senso assoluto della boxe”.
E poi ricorda come è in ballo un sogno che è stato interrotto solo per l’arrivo con l’arrivo del covid: “Vorremmo presentare per giugno una riunione con il ring montato nei Giardini Pubblici di San Bernardo, una riunione per ricordare due grandi dilettanti narnesi, i fratelli Menichelli, Zeni e Mario, che hanno infiammato di discorsi i narnesi. Un sogno ma ci riusciremo con l’aiuto di tutti”. Quasi a marcare una differenza con gli sport che oggi sono più in voga, alla proclamazione del vincitore, sulla scorta del voto di tre giudici disposto intorno al ring, nessun atleta ha protestato, accettando il verdetto senza gesti plateali come si conviene ina altri sport. Certo la faccia dello sconfitto era improntata a delusione ma quello che non ha impedito di congratularsi a vicenda. E’ la boxe, è la noble art.