Le acque solfuree e alcalino-terrose delle Terme di Ramici sono tornate a disposizione dei cittadini. Il Comune di Lugnano in Teverina ha infatti riaperto il parco termale dopo la chiusura a causa dell’emergenza covid-19. Poste lungo la strada provinciale Attigliano-Alviano scalo, le terme, spiegano dall’amministrazione comunale, sono state ricavate da un’antica sorgente di acqua i cui effetti benefici sono noti fin dal 1300 e sono legati al culto della Madonna di Ramici che viene celebrata nel vicino santuario a lei dedicato.
“Le acque – rende noto un comunicato dell’amministrazione – sono sulfuree fredde ed hanno un effetto tonificante e rigenerante, oltre ad avere proprietà terapeutiche per malattie croniche delle ossa, delle articolazioni e dei muscoli, malattie della pelle e patologie venose degli arti inferiori. Inoltre, se bevute, hanno effetti depurativi sulle vie biliari, sul fegato e sull’apparato digerente”.
Il parco si compone di due piscine e un percorso vascolare ed è immerso nel verde con la cornice naturale dei calanchi in un suggestivo percorso naturalistico tra Lazio ed Umbria.
Nuove le modalità di ingresso per evitare il rischio contagi. La società di gestione incaricata dal Comune, ha previsto accessi contingentati e l’applicazione dei protocolli di sicurezza anticovid che la Regione Umbria ha emanato per il settore.