C’è anche l’Italeaf di Stefano Neri nella voglia di cambiare l’Umbria, cambiare la Conca Ternana nella tanto agognata “Hydrogen Valley”. E mandano la loro disponibilità per lo sviluppo, ricordando che proprio da Nera Montoro, zona industriale dove potrebbe essere prodotto in piena sicurezza l’idrogeno, poi si diparte un idrogenodotto, unico in Italia che arriva sino all’Ast. È il frutto del periodo in cui le due fabbriche, Terni Chimica ed Acciaieria, avevano uno stesso padrone e di quando l’idrogeno che si produceva quale scarto di produzione veniva indirizzato verso le acciaierie, che ne avevano bisogno. Poi però la produzione di idrogeno venne affrontata con delle piccole centraline e quindi delle tubazioni nessuno ebbe più interesse.
Ora vengono riproposte a chi ne avesse voglia.
Una delle caratteristiche dell’area è quella di una possibile proliferazione di impianti fotovoltaici perché solo con quelli, con energia rinnovabile a basso costo l’impianto economico avrebbe un significato. Però, anche se vecchio di mezzo secolo, l’idrogenodotto c’è e la Italeaf lo mette a disposizione. Ci sarà qualche acquirente? Italeaf mette a disposizione anche il progetto TERNHY: un documento di massima, realizzato da un EGE con la collaborazione di un pool di esperti nei settori dell’engineering, dell’energia rinnovabile e dello sviluppo di infrastrutture per la produzione di idrogeno verde. Sembra tutto abbastanza aleatorio al momento anche se l’infrastruttura presente potrebbe cambiare i termini del progetto.