“Ennesima giornata di fuoco alla casa circondariale di Terni. La giornata lavorativa dei poliziotti penitenziari è iniziata col botto quando, in segno di protesta per un trasferimento presso altro istituto, un giovane nordafricano, già noto per numerose intemperanze, ha pensato bene di aggredire alcuni tutori dell’ordine mandandone in ospedale uno al quale ha procurato la frattura delle costole. Un altro ristretto, che solo pochi giorni fa aveva aggredito un’infermiera, nel primo pomeriggio quando non si è visto consegnare alcuni oggetti depositati al casellario si è scagliato contro diversi operatori che a fatica sono riusciti a contenerne la furia. Bilancio: altri poliziotti refertati presso il presidio Asl interno ed uno che è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso”.
A denunciarlo sono Valentina Porfidi segretaria generale della FP-CGIL e Claine Montecchiani delegato della casa circondariale di Terni FP-CGIL Polizia Penitenziaria.
“Non è la prima volta che la prestanza fisica e la violenza di giovani reclusi, spesso con problemi psichiatrici ed avvezzi a menar le mani, hanno la meglio su un personale carente numericamente e dalla elevata anzianità anagrafica – aggiungono Porfidi e Montecchiani – non è la prima volta che denunciamo la miope indifferenza dei superiori uffici che hanno fatto di Terni la pattumiera degli istituti toscani. Non è la prima volta che che torniamo a lamentare una grave carenza di organico non solo della polizia penitenziaria ma anche delle funzioni centrali e dell’Asl. Non è la prima volta che auspichiamo un cambio di rotta sulla gestione delle politiche penitenziarie anche con riferimento a un non più rimandabile investimento nella psichiatria specialistica e nelle relative strutture. È la prima volta, però, che abbassiamo il tiro rivolgendoci ai vertici dell’istituto, con particolare riferimento al direttore e al comandante, ai quali chiediamo un intervento serio nei confronti di prap (provveditorato regionale amministrazione penitenziaria, ndr) e dap (dipartimento amministrazione penitenziaria, ndr). Pur coscienti che dirigenti e funzionari dello Stato, nell’ambito del rispetto dell’ordine gerarchico, non possono censurare l’operato dei superiori ai quali non potranno mai dire di no, almeno evitino di dire sempre e comunque sì sulle spalle dei lavoratori. Per una volta – concludono i due esponenti sindacali – non vi limitate a curare le carte, agite col cuore. Questo vi chiediamo, continuate a lavorare con la lealtà e la professionalità che vi riconosciamo ma non dimenticate le vostre donne e i vostri uomini. Un ultimo pensiero di ringraziamento a quel personale che per difendere i colleghi e mantenere l’ordine anche oggi torna a casa meno sano di quanto non sia uscito stamattina”.
A denunciare quanto accaduto oggi nel carcere di Terni anche la UILPA con la segretaria locale Stefania Murgia.
“Era già stato previsto e avevamo chiesto aiuto e interventi urgenti agli uffici preposti per l’istituto penitenziario di Vocabolo Sabbione. Ricordiamo benissimo, era il 27 novembre del 2022, circa 3 mesi fa – scrive Murgia – avevamo ritenuto inadeguata la gestione dei trasferimenti dei soggetti violenti da parte degli uffici Superiori che sembra continuino a considerare il carcere di Terni come un serbatoio per la gestione dei soggetti violenti delle regioni Toscana e Umbria.Si rinnova la richiesta di aiuto da parte degli uffici preposti, affinché disponga il blocco in entrata dei soggetti detenuti violenti dalla Toscana ed inoltre provveda al trasferimento da Terni di quelli più problematici, per restituire un livello almeno tollerabile per il personale di Polizia Penitenziaria.
Oggi 31 gennaio, in mattinata 3 poliziotti finiti al pronto soccorso dell’ospedale di Terni e 1 refertato nella locale infermeria. Non è finita però. Nel pomeriggio altri 3 poliziotti finiscono all’ospedale di Terni. Ancora aggressioni al personale di polizia penitenziari. Frustrazione e anche paura di operare da parte degli operatori penitenziari che tutti i giorni prestano la loro opera all’interno dell’istituto. La Casa Circondariale di Terni ha una capienza di 416 detenuti, mentre ad oggi ne sono presenti più di 520, a fronte di circa 190 unità di polizia penitenziaria, un rapporto in numeri tra i più bassi d’Italia. Chiediamo un intervento urgente – conclude l’esponente della Uilpa – perché abbiamo paura che si verifichi il peggio”.