Si potrebbe riscrivere una pagina di storia e scriverne una nuova in campo medico. Il tutto grazie alle scoperte sulla necropoli di Villa Gramignano a Lugnano in Teverina, dove sono iniziati i nuovi scavi che andranno avanti per un mese.
Nella necropoli dei bambini, così conosciuta al mondo scientifico perché vi furono trovati i resti di 47 infanti, l’equipe del professor David Soren aveva scoperto la presenza di numerosi bambini morti a causa di un ceppo di malaria, il plasmodium falciparum, che provocò numerosi decessi in poco tempo. E la presenza di questa vasta area infestata da malaria potrebbe aver costituito uno dei motivi principali che arrestarono l’avanzata di Attila verso Roma.
La campagna di scavi 2016 nella necropoli di Poggio Gramignano ha proseguito il lavoro avviato sul sito tra la fine degli anni ‘80 e il 1992 che portò alla luce i principali ambienti abitativi di una villa di epoca romana riutilizzata come necropoli a partire dalla metà del V sec. d.C. I nuovi scavi hanno indagato una sezione scavata solo parzialmente durante le passate campagne, corrispondente ad una serie di ambienti. La ripresa delle indagini ha permesso di applicare le nuove tecniche d’avanguardia, basate sull’isolamento dell’emozoina, nelle analisi degli antichi resti osteologici rinvenuti, per individuare più facilmente le prove di malaria. Oltre ai materiali fittili e ceramici e ai resti delle strutture murarie crollate, gli strati scavati hanno restituito un’abbondante presenza di ossa animali. L’analisi preliminare su questi reperti mostra una popolazione animale composta in ampia misura da animali domestici, allevati per la carne, specialmente il maiale e il pollo e individui giovani o quasi adulti. Nessuna sepoltura in situ è stata individuata.
La campagna di scavi del 2017 continuerà sul progetto in itinere dallo scorso anno con la speranza di poter trovare sia ulteriori insediamenti relativi alla villa, sia per quanto riguarda la necropoli di bambini alla quale potrebbe aggiungersi quella degli adulti. Inoltre nuovi progetti sono in cantiere sotto la supervisione del professor David Soren. Oltre agli scavi si sta preparando un’altro importante progetto che coinvolge anche finanziatori americani per la ristrutturazione della Chiesa di Sant’Andrea, di proprietà comunale, che ospiterà il museo archeologico.
Alla conferenza stampa di presentazione dei risultati della campagna di scavi 2016 e l’inizio della fase del 2017 hanno preso parte il sindaco di Lugnano in Teverina Gianluca Filiberti, il capogruppo di maggioranza Alessandro Dimiziani, il direttore del Museo Civico di Lugnano Sonia Trenta, il responsabile del cantiere e rappresentante della sovrintendenza dell’Umbria Roberto Montagnetti, David Nickel della Stanford University e Jamie Inwood della Yale University che insieme all’Università dell’Arizona e con il coordinamento del professor David Soren, stanno eseguendo le indagini archeologiche.