Riflettere il giorno successivo sul pareggio interno con il Bisceglie fa ancora più male perché rileggendo il film della partita ci si rende conto di come la squadra abbia buttato al vento una vittoria che non poteva e non doveva sfuggire per come si erano messe le cose al termine del primo tempo.
In vantaggio di due a zero con nessuna, o quasi, sortita offensiva degli ospiti registrata l’esito finale sembrava scritto perché prevedibilmente, come successo, il Bisceglie doveva scoprirsi per tentare di riequilibrare il match.
Ed effettivamente la Ternana nei primi 15 minuti della ripresa ha provato ad arrotondare il risultato con alcune ripartenza che, però, non hanno trovato la necessaria precisione e freddezza in fase di concretizzazione e che hanno avuto solo l’effetto di esaltare il portiere avversario.
Poi, è calato il buio sulla prestazione dei rossoverdi; la squadra ha gestito male la partita, non ha giocato più da squadra, ha abbassato i ritmi ed è sembrata quasi presuntuosa nella gestione come se considerasse ormai acquisito il risultato. E nemmeno un paio di campanelli di allarme sono stati presi in considerazione dai rossoverdi e, quando al 74’ è arrivato il gol del 2-1 ha fatto capolino la paura, l’ansia di non potercela fare.
Quello era il momento di capire il pericolo che si correva, ma la squadra non riusciva a ritrovare quella lucidità del primo tempo nonostante le forze fresche immesse in precedenza da Gallo che non hanno fornito, ad eccezione di Vantaggiato, una prova n ha brillato.
Non è che il Bisceglie abbia fatto cose eccezionali ma quei palloni lanciati in avanti hanno messo in difficoltà, in apprensione tutta la squadra trasformatasi improvvisamente da presuntuosa a squadra in preda alla paura e al nervosismo.
E il patatrac arrivava puntualmente all’ultimo dei 5 minuti di recupero su quel maledetto calcio di punizione dove le responsabilità di Iannarilli vanno divise con Diakite e con coloro che non hanno protetto il portiere rossoverde permettendo a Montero, ma c’erano altri due giocatori avversari, di arrivare per primo sul pallone ed insaccare.
Era il gol che mandava all’aria la prestazione dignitosa del primo tempo, ma che ha evidenziato la cattiva gestione del vantaggio nella ripresa e la preoccupante carenza di carattere che nell’organico rossoverde difetta soprattutto nei momenti di difficoltà. Non è la prima volta, ma contro il Bisceglie il mezzo passo falso è stato troppo grave e penalizzante per la classifica in considerazione dei successi del Bari, del Monopoli e del Potenza che hanno allungato in graduatoria portando il vantaggio sui rossoverdi, rispettivamente, a 8, 6 e 4 punti.