Per la somministrazione dei “vaccini” COVID-19 è obbligatoria la prescrizione medica RRL ossia Ricetta Ripetibile Limitativa. Lo ha stabilito la Commissione Europea, l’Aifa ed i produttori. Ed è il rispetto di questo obbligo che chiedono i cittadini riuniti in un sit in, questa mattina, sotto la sede dell’Ordine dei Medici di Terni.
“L’altra settimana, spiega la portavoce Paola Persichetti, abbiamo presentato una serie di osservazioni, quello che dice la legge: la somministrazione del vaccino covid 19, che è la malattia causata dal virus SarsCovid2, non immunizza e non ci mette al riparo da essere contagiati e dal contagiare. Chi riceve questo vaccino è obbligatorio alla prescrizione medica RRL che significa ricetta ripetitiva limitativa, prevista per i farmaci in classe C mentre questo è un farmaco, un siero genico in classe CNN. Senza la prescrizione di questa ricetta il medico commette un illecito civile e deontologico. Questo farmaco ha ricevuto l’autorizzazione all’immissione in commercio solo in maniera condizionale. Le condizioni erano: prescrizione di ricetta medica fatta dal medico; farmaco-vigilanza attiva non passiva, cioè una volta somministrato il vaccino il paziente va vigilato nel senso che va seguito; l’inoculazione va fatta in un ambiente protetto e non è stato fatto perché io sono stata negli hub vaccinali e i medici non si identificano, non hanno sul camice il cartellino di identificazione. Io per averlo chiesto al dottore, ho dovuto chiamare la polizia che ha fatto un verbale, ma io non so ancora chi era quel medico. Tutto questo nelle farmacie non si potrebbe fare perché deve essere fatto in un ambulatorio specifico. Questo è quello che dice la legge, non lo diciamo noi. Chiediamo all’ordine dei medici, che l’altra settimana ci hanno detto essere i custodi e i garanti del codice di deontologia medica, perché non si rispetta la legge. Ci devono dare una risposta. Noi abbiamo cominciato a denunciare i medici che si rifiutano di fornire la prescrizione medica RRL, conclude Paola Persichetti, però adesso denunceremo l’ordine dei medici perché ci aveva garantito che avrebbe in qualche modo indagato, essendo il custode del codice di deontologia, ma io credo che sia custode di un altro codice.”