“Al Polo di mantenimento delle armi leggere di Terni saranno assunte, entro un anno e mezzo, 164 unità per colmare il vuoto che si creerà nel personale civile da qui a due anni”.
Ad annunciarlo è stato il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè al termine dell’incontro con le organizzazioni sindacali che si è svolto nella fabbrica ternana. Presenti il sindaco Leonardo Latini e l’onorevole Raffaele Nevi di Forza Italia.
Mulè ha anche annunciato altre 128 assunzioni per lo stabilimento di Baiano di Spoleto.
“Il Polo di Terni – ha spiegato il sottosegretario – è strategico e fondamentale, ma se non si interviene rapidamente rischia il collasso. Le 164 assunzioni – ha aggiunto – avverranno tramite bandi rapidi. A novembre tornerò qui e con i sindacati faremo un punto della situazione e soprattutto occorrerà avere un quadro della situazione complessiva che porti a un piano di assunzioni più ampio che possa garantire il mantenimento di questo Polo nel futuro”.
“Per quanto riguarda lo stabilimento di Baiano – ha sottolineato Mulè – oggi posso dirvi che sono stati rinnovati anche i contratti dei 15 dipendenti che erano stati assunti per dare esecuzione alla commessa di 42 mila granate, ma che dal luglio di un anno fa erano stati fermati”.
Sulle 128 nuove assunzioni indette con bando dell’Agenzia industrie Difesa, il sottosegretario ha specificato che “12 saranno funzionari e 116 assistenti”.
Infine, Mulè ha ricordato la trasformazione a Spoleto del battaglione in reggimento e “questo porterà all’ ingresso di altri 200 militari dell’ Esercito”.
Sulla vicenda del Polo ternano Giorgio Lucci segretario della Fp Cgil, al termine dell’incontro, ha spiegato ai giornalisti di “prendere con cautela le parole del sottosegretario. Negli ultimi 20-30 anni – ha ricordato – qui sono state fatte solo cinque assunzioni. Il sottosegretario parlava di 164 assunzioni che da qui al 2023 lascerebbero lo stabilimento come adesso perché in quel periodo noi qui saremmo rimasti in pochissime unità. Di pensionamenti, da qui ad un paio d’anni, c’è ne saranno 80-100. Ammesso e non concesso, poi, che le 160 unità come ha detto il sottosegretario entrino nel 2023 mentre su questo abbiamo forti dubbi perché i tempi dei concorsi pubblici li conosciamo tutti”.
“Quest’operazione andava fatta almeno un decennio fa, ha aggiunto Renzo Formica della Rsu Uilpa Difesa, oggi ci troviamo veramente in difficoltà, la fabbrica praticamente al collasso. Secondo quello che ha detto il sottosegretario probabilmente ci vorranno un paio di anni prima che arrivino le nuove assunzioni e chiaramente il know how non viene passato dagli anziani ai giovani. Sono contento che c’è la volontà da parte della politica di cambiare un po’ il passo, ma indubbiamente siamo molto in ritardo”.