Gli albergatori di Terni, che si sono riunti in assemblea, hanno ribadito il loro convinto e netto all’istituzione della tassa di soggiorno decisa dal commissario prefettizio del comune di Terni e- fanno sapere – hanno allo studio le possibili azioni di contrasto.
“La preoccupazione per le pesanti ripercussioni negative sulla già precaria situazione dell’economia cittadina è infatti molto forte. Soprattutto – spiega una nota di FEDERALBERGHI – se l’imposta di soggiorno dovesse essere introdotta in questo periodo dell’anno, a ridosso della stagione estiva e con molti contratti già sottoscritti, e con le aliquote al massimo livello, che solo città fortissime dal punto di vista turistico si sono potute permettere di adottare. Questo non è certamente il caso di Terni, dove le presenze negli alberghi sono ricondotte essenzialmente al turismo d’affari e a quello sportivo, suscettibili di spostarsi altrove anche per pochi euro di differenza nel conto dell’albergo.
Su questa vicenda si era pronunciata nei giorni scorsi Alessandra Guagliozzi, rappresentante di Federalberghi della provincia di Terni, esprimendo assoluta contrarietà all’imposta di soggiorno, poiché riduce la competitività del sistema turistico locale.
Forte preoccupazione e completo disaccordo, rispetto all’applicazione della tassa di soggiorno da parte del Comune di Terni, era stata espressa anche dal presidente di Confcommercio Terni Stefano Lupi, il quale aveva richiamato l’attenzione sulle possibilità di sviluppo del settore turistico, se adeguatamente supportato da idonee strategie ed azioni pubbliche e private. L’introduzione dell’imposta di soggiorno non andrebbe certamente in questa direzione”.