“Stiamo lavorando sull’Italia che abbiamo sognato, è l’Italia che vi daremo. Nessuno bugia in ciò che Alternativa può promettere”.
È stato questo l’incipit dell’intervento dal palco dei “fondatori” di Stefano Bandecchi, durante il 1° congresso congresso programmatico nazionale di Alternativa Popolare. La sfida è partita dal nuovo PalaTerni.
Bandecchi ha poi spiegato i tanti motivi per cui “siamo alternativi” rispetto a tutti coloro che promettono, promettono ma non mantengono “tante parole bellissime”, alternativi a “un politica che da 30 anni non ha prodotto ricchezza”, “siamo alternativi a chi ti chiede il voto e poi si scorda di te”. Bandecchi ha affermato di essere tornato nelle aziende e nei quartieri “dove non avevano mai visto nessuno tornare”, dopo la campagna elettorale.
“Fra 3 anni e 8 mesi – ha ribadito Bandecchi – noi guideremo questa nazione”.
I lavori del congresso erano stati aperti dall’intervento del presidente di AP, Paolo Alli il quale ha letto anche un messaggio del presidente del Partito Popolare europeo.
A margine dell’intervento rispondendo ad alcune domande Bandecchi ha detto: “Mussolini ha fatto anche qualcosa ma, purtroppo, principalmente ha fatto degli errori”, “io credo nel Partito Popolare e voglio dire questa cosa, siamo tanto capitalisti quanto socialisti”, “come colmiamo i ritardi qui a Terni vogliamo colmare i ritardi in Italia”. Parlando della guerra in Palestina, Bandecchi ha detto: “ho sostenuto Israele all’inizio della guerra perché non si può accettare l’atteggiamento terroristico di Hamas ma una settimana fa ho detto in maniera molto chiara che ora la guerra deve finire, perché ora basta, siamo andati troppo oltre, ci vuole la pace non servono più morti né da un parte né da un’altra e certamente in questo momento il popolo palestinese sta soffrendo”.