Il Conservatorio Briccialdi di Terni è in serie A ma corre il rischio di diventare una sede associata del Morlacchi di Perugia.
“La statalizzazione era il primo obiettivo degli anni del mio mandato e solo negli ultimi mesi mi avete visto ragionevolmente ottimista ma è pur vero che in questo tipo di processi non si può essere ottimisti finché non si è certi e la certezza è arrivata nel tardo pomeriggio di mercoledì 19 gennaio quanto la commissione interministeriale che ha valutato le domande di statalizzazione di 17 istituti ha trasmesso i risultati del suo lavoro e il MIUR ci ha comunicato che eravamo stati ammessi alla statalizzazione, quindi nel futuro immediato, attendiamo che si dia attuazione a questo risultato attraverso tutte le pratiche necessarie a far sì che venga emanato il decreto di statizzazione del Briccialdi e allora, covid permettendo, festeggeremo pubblicamente con tutti.“
Lo ha detto la Presidente dell’Istituto Musicale Giulio Briccialdi, Letizia Pellegrini, nel corso di una conferenza on line in cui ha specificato il cammino e l’esito del percorso che ha portato il Briccialdi in serie A.
“La notizia si è fatta attendere più di quanto previsto , sono anche cambiati ben 5 ministri – ha aggiunto la Pellegrini – ci sono stati anni di buio totale, tra il 2017 e il 2019 per noi la statalizzazione sembrava solo un miraggio. Negli anni in cui non c’era nessun appiglio per credere alla statalizzazione, io e il direttore (Marco Gatti, ndr), abbiamo fatto di tutto perché invece fosse possibile, quello che ci muoveva era la convinzione che non poteva essere diversamente e quindi non doveva essere diversamente e quindi non poteva non accadere qualcosa che rendesse quel risultato possibile.”
“Ora tutto il personale, sia docente che tecnico-amministrativo passeranno nei ruoli dello Stato. I primi 3 anni di statizzazione, da qui a tutto il 2024, saranno anni di prova nel senso che solo nel 2024 ci sarà una conferma, questo non significa che torneremo privati, significa che potremmo essere accorpati, come sede distaccata, ad altri conservatori perché la legge di statizzazione prevede anche la razionalizzazione. Abbiamo ottenuto che questi piani fossero scorporati ma per evitare che ciò accada dobbiamo implementare tutti i punti di forza dell’istituto, la ratio territoriale della nostra esistenza in vita come conservatorio statale c’è già tutta ma si tratta di formalizzarla, approfondirla, di renderla istituzionale con l’amministrazione cittadina e la regione”.
Il rischio, infatti, è che, essendo il Briccialdi un conservatorio di taglia media (250 studenti e 50 insegnanti) in una regione piccola è che possa essere accorpato al Morlacchi di Perugia. Due istituti statali in una piccola regione potrebbero essere troppi. E anche questa volta sia la presidente Pellegrini che il direttore Gatti dovranno sapersi muovere con grande abilità nei meandri delle relazioni politiche per salvare l’autonomia dell’istituto.
“In questi 3 anni ci giochiamo questa opportunità – ha ribadito la presidente Pellegrini – per realizzarla basta semplicemente che ci facciamo contagiare dal virus della collaborazione e del coinvolgimento. Le istituzioni ci devono ascoltare, la politica, quella con la P maiuscola , è un fatto di stile, di atteggiamento per raggiungere un risultato comune. Io progetto un Briccialdi punto2, un laboratorio per una estensione strutturata oltre i confini regionali, sull’alto Lazio. Se mi si dimostra che è sbagliata io ci rinuncio , se invece è possibile, utile, valida, credibile, la pratichiamo. Io vorrei che ci prendesse questo virus di fare bene per le cose, non per noi”.
“La statalizzazione è una vittoria della città per la città – ha detto il sindaco di Terni Leonardo Latini – cui molti hanno contribuito, il Briccialdi è un fiore all’occhiello che dà lustro a tutta la città, che ha delle potenzialità enormi , se si lavora insieme si possono raggiungere risultati che fanno bene a noi , che fanno bene a Terni e faranno bene ai nostri figli”.
“Tutto l’istituto esistente è confermato – ha rassicurato il direttore Gatti – all’orizzonte, a brevissimo, c’è la possibilità di ampliare l’organico sia sull’area tecnico- amministrativa che sull’area docente quindi il consiglio accademico sarà chiamato, insieme a me, a realizzare un disegno molto attento , non per oggi, non per ieri ma per domani e sintetizzando si può racchiudere in tre parole: responsabilità, determinazione e tenacia”.