Una bella tegola per il Comune di Terni, da tempo nella bufera. La Corte dei conti dell’Umbria ha respinto il piano di riequilibrio finanziario presentato dall’Amministrazione per ristrutturare i propri conti. La comunicazione è giunta a palazzo Spada in tarda mattinata, al termine della camera di consiglio del collegio, presieduto dal giudice Fulvio Maria Longavita. Il documento finanziario – che ha l’obiettivo di smaltire in cinque anni un disavanzo di 14 milioni 590 mila euro – era stato varato dalla giunta comunale a fine dicembre e approvato pochi giorni dopo dal consiglio comunale. A fine giugno il ministero dell’Interno aveva giudicato “fattibile” il piano, esprimendo però alcune perplessità in merito e rinviando il documento – come prevede la normativa – alla Corte dei conti.
Per coprire gli oltre 14 milioni di disavanzo l’amministrazione ha programmato una serie di alienazioni di beni, tra cui farmacie comunali (per circa 8 milioni), edifici e parcheggi, l’eliminazione di alcune agevolazioni sulle aliquote Imu, l’efficientamento delle spese in vari ambiti, dal sociale alle scuole, dai trasporti a biblioteca e musei, passando per illuminazione pubblica, utenze, mense, canili, servizi cimiteriali, impianti sportivi.