Per la rassegna “Parole… al caffè. Incontri con la narrativa contemporanea” la Biblioteca comunale di Terni ha ospitatoMaria Antonia Avati, figlia del regista Pupi, che ha presentato il suo romanzo d’esordio “Il silenzio del sabato” edito da La nave di Teseo. L’evento è stato particolarmente partecipato ed ha visto anche la presenza della fotografa narnese Melissa Marchetti che con la Avati ha uno stretto rapporto di amicizia.
L’opera è la narrazione di quel particolare e misterioso periodo di tempo che va dalla morte di Gesù Cristo alla sua Resurrezione.
“Nei Vangeli è detto pochissimo, spiega l’autrice, non si racconta nulla di questi tre giorni, che poi sono 39/40 ore. Si dice che qualcuno si è nascosto per paura, fra i discepoli, altri rimasero in attesa. In attesa di che cosa ancora non era ben definito, perché il progetto escatologico non era così chiaro e nemmeno in quanto tempo si sarebbe manifestato. Quindi è un tempo di sospensione che i cristiani vivono nella riflessione più profonda e sul quale io mi sono soffermata fantasticando un po’, rimanendo comunque nel territorio che conosco, che è quello della mia fede cattolica. Ho ipotizzato parole e fatti che possono essere avvenuti all’interno di questa comunità in attesa, con delle figure che hanno dovuto tenere una posizione, quindi mantenere la calma per tutti e altre che hanno vissuto un momento di fragilità, di debolezza, di sbandamento. Io sono una persona che per cultura viene da una famiglia abituata a raccontare storie e mi ha sempre fatto impressione il fatto che di queste 39/40 ore non si sia detto nulla, quindi se volessimo vedere la storia di Gesù Cristo come fosse un film, conclude Maria Antonia Avati, questo buco narrativo è un fatto curioso, molto strano, molto particolare. E l’ho affrontato proprio da un punto di vista di amore per il racconto”.
“Il silenzio del sabato” è anche il ritratto laico di una donna, Maria, che diventa esplorazione dell’identità femminile.
“Mi è piaciuto molto il taglio del libro – ha sottolineato la coordinatrice di “Parole al caffè” Anna Rita Manuali – che vede Maria, la Madonna, in una veste umanizzata. Maria che è soprattutto madre, ma è anche donna, è coraggiosa e crede fino all’ultimo. Mentre la gente in questo “silenzio del sabato” scompare lei, nonostante il timore e la paura, affronta quello che è un viaggio interiore anche ai confini della morte per riscoprire poi la vita e quella sua caratteristica che è il sorriso. È un bel libro, scritto con molta profondità, semplice, ma nello stesso tempo poetico e lirico”.