Personale della Squadra Mobile, diretta dal Commissario Capo Lorenzo Lucattoni, ha eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti di un ventenne di nazionalità egiziana, sospettato di aver compiuto una rapina aggravata con lesioni personali avvenuta nella serata del 15 agosto in largo Ottaviani a Terni.
La vittima, un cittadino tunisino, era stata aggredita, riportando ferite da taglio multiple alla regione scapolare e al gomito sinistro, giudicate guaribili in 15 giorni.
Nel corso dell’azione criminale gli è stato sottratto un telefono cellulare e altri effetti personali.
Grazie all’immediato intervento delle Volanti, veniva repertato sul luogo un coltello compatibile con le lesioni riportate dal ragazzo.
Contestualmente, le indagini hanno permesso di raccogliere importanti testimonianze, tra cui quella di un amico del ferito.
Fondamentale anche l’analisi dei profili social, che ha consentito di risalire all’identità del presunto autore.
Nella stessa giornata, grazie alla collaborazione della Sezione Radiomobile dell’Arma dei Carabinieri, impegnato in un posto di controllo, il presunto autore veniva rintracciato a bordo di un’Audi A5 di colore grigio.
In quella circostanza, il giovane ha anche esibito una patente di guida romena risultata palesemente falsa, che è stata sequestrata.
Il questore di Terni, Michele Abenante, si è congratulato con il personale della Polizia di Stato e i militari dell’Arma dei Carabinieri per l’operazione condotta con straordinaria professionalità e tempestività.
“La rapidità con cui è stato fermato il presunto autore – ha dichiarato – rappresenta un chiaro segnale della costante presenza e della determinazione delle Forze dell’Ordine nel garantire sicurezza e legalità ai cittadini ternani”.
Inoltre, con provvedimento amministrativo di competenza, ha emesso nei confronti del medesimo la misura di prevenzione del Divieto di accesso alle aree urbane (DACUR) con particolare riferimento all’accesso e stazionamento nei pressi degli esercizi pubblici e locali di pubblico intrattenimento posti in prossimità del luogo dell’aggressione.