Silvio Berlusconi aveva indicato Francesco Ferranti come unico candidato di Terni alle regionali del 27 ottobre. Il presidente del consiglio comunale ci ha pensato su qualche ora, ne ha discusso con i suoi fedelissimi e poi ha declinato, in modo clamoroso, rinunciando alla candidatura. “Non ci sono le condizioni politiche” ha detto Ferranti. E la sua è una polemica diretta nei confronti di chi ha inteso candidare anche l’assessore Stefano Fatale. E fa nomi e cognomi: l’onorevole Raffaele Nevi e il vice coordinatore provinciale del partito, Guido Nevi , suo cugino.
“Sono lusingato del fatto che il presidente Berlusconi abbia recepito la questione territoriale in difesa di Terni che io ho posto per garantire una maggiore rappresentanza della città nell’amministrazione regionale. Mi sono battuto per questo contro le scelte di una parte significativa di Forza Italia provinciale che fa riferimento all’onorevole Raffaele Nevi e a suo cugino Guido. Loro hanno sostenuto la linea di candidature associate come quella dell’assessore Fatale che frammentano il voto nella nostra provincia, lo disperdono, così da favorire i candidati forti del perugino condannando Terni a non avere un rappresentante di Forza Italia in regione. A differenza di quanto hanno fatto altri partiti, vedasi la Lega che, pur accreditata tra il 25 e il 30%, a Terni candida solo due persone, Melasecche e la Alessandrini.”
“Sono rimasto vittima di beghe correntizie e constato – ribadisce Ferranti – che non vi è unità di intenti all’interno del partito per cui ho deciso di rinunciare a candidarmi. Ringrazio per la fiducia il presidente Berlusconi e la coordinatrice regionale Catia Polidori.”
Va detto che il passo indietro di Ferranti ha rimesso in pista l’assessore Stefano Fatale che, a questo punto, è il candidato ufficiale di Terni, di Forza Italia, per le prossime regionali.