Si è svolto nella sede di Terni del Cesvol Umbria, un incontro pubblico sulle truffe ed in particolare su quelle che prevedono l’uso di sistemi informatici, organizzato da Adoc Umbria (Associazione Difesa ed Orientamento dei Consumatori), con il coinvolgimento di esperti del settore e di rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri.
I lavori sono stati aperti, alla presenza di oltre 40 persone, dalla presidente regionale Marina Conti e provinciale Alessia Antonelli, che hanno presentato l’impegno dell’Adoc, spiegandone l’attività e l’impegno in favore dei cittadini.
Nel corso del suo intervento, il Comandante della Stazione Carabinieri di Collescipoli, Maresciallo Maggiore Daniele Scentoni, ha illustrato le più ricorrenti modalità di truffa, anche in relazione all’evoluzione sempre più rapida degli strumenti tecnologici ed al loro utilizzo ingannevole: l’accento è stato posto in particolare sulle cosiddette “truffe sentimentali”, tra le quali assai ricorrente è quella scaturente da un sms o messaggio whatsapp indirizzato alla vittima con cui il truffatore, spacciandosi per un congiunto (solitamente un figlio), inganna l’ignaro utente con frasi apparentemente innocenti del tipo “mamma ho perso il telefono, puoi inviarmi i soldi a questo Iban?”
Numerose le domande agli intervenuti rivolte dalla platea dei presenti, particolarmente interessati a cogliere le avvertenze ed i consigli forniti dai relatori.
In questo contesto, l’Arma ha peraltro avviato da tempo una campagna di comunicazione diretta alla parte della popolazione maggiormente colpita da questo tipo di reati, allo scopo di rafforzare la prevenzione e accrescere la funzione di rassicurazione sociale.
Per scongiurare questa odiosa fattispecie di reato, l’Arma consiglia di diffidare sempre da richieste di denaro o beni avvenute tramite telefonate o messaggi e nel caso se ne ricevano, è opportuno fare immediate verifiche con i propri congiunti oppure avvertire anche un vicino di casa e, comunque, segnalare subito quanto sta accadendo al numero di emergenza 112.