Inflazione al galoppo anche nel mese di marzo, a Terni come nel resto del Paese.
Se a livello nazionale l’inflazione è al 6,7% a livello locale è al 6,1%, un dato che non basta a consolare le famiglie ternane sottoposte anch’esse a un salasso che riduce ancora di più il potere d’acquisto.
Pesano i rincari sui prodotti alimentari e, soprattutto, le bollette.
Rispetto al marzo 2021 il prezzo del pane è aumentato del 5,9%, quello delle carni è stato del 4,9% (ma il petto di pollo è aumentato del 14%) , quello del pesce è salito del 6,1%, il prezzo dell’olio è aumentato del 9% (il burro oltre il 20%), quello della frutta è cresciuto del 6,1%.
Più contenuto l’aumento di latte, uova e formaggi che è stato del 2,4% e dello zucchero, della cioccolata e dei dolciumi che è stato del 2,9%.
Consistente l’aumento della verdura, +5,1% così come quello dell’acqua minerale e dei succhi di frutta, +5,1%.
La stangata che ha colpito di più è quella relativa alle bollette.
In un anno quella elettrica è salita dell’82,7%, quella del gas è aumentata del 71%. Aumenti stratosferici mai verificatisi prima.
Il gasolio da riscaldamento è aumentato del 28,3%.
La bolletta dell’acqua è aumentata “solo” del 3,9%.
L’aumento della tassa sulla raccolta dei rifiuti è stata del 18,2%.
Il prezzo della benzina e degli altri carburanti è aumentato del 24,7%.
Al bar, al ristorante, nelle rosticcerie, l’aumento medio è stato dl 4%.
La previsione è che l’inflazione resterà alta anche nei prossimi mesi.