Non solo la Caritas, anche l’Arci, a Terni, ha il suo emporio. Un grande magazzino nella sede di viale Brin attraverso il quale ha assistito circa 500 famiglie fornendo loro pacchi alimentari, mobili, abbigliamento.
La sede dell’Arci è grandissima, un labirinto, l’abbiamo visitata l’altra mattina. Decine le persone che vi sono impegnate, che si danno da fare per venire incontro alle esigenze dei più deboli, degli emarginati. Svolge un ruolo sociale importantissimo.
Abbiamo visitato anche il settore abbigliamento dell’emporio, ricavato in un soppalco: l’offerta è vasta e di qualità.
“”Sono 10 anni che è attivo questo emporio – afferma Francesco Camuffo, presidente di Arci Terni – abbiamo avuto un riscontro pauroso soprattutto perché oltre ai vestiti e agli alimentari abbiamo aggiunto i mobili. Si consideri che soltanto lo scorso anno abbiamo impiegato 15 mila ore di volontariato , fra soggetti in difficoltà e detenuti che dovevano scontare piccole pene, che ci hanno permesso di mantenere questo magazzino enorme e dare servizi a centinaia di famiglie. Abbiamo completamente arredato circa 15 appartamenti. E’ un emporio che sta crescendo ancora e quest’anno abbiamo in animo di aprire, sul modello inglese, uno “Charity shop”. Letteralmente, un negozio di beneficenza.
Chiediamo allora Camuffo come funzionerà: “Le cose migliori saranno vendute, a prezzi bassi, ovviamente – spiega il presidente di Arci – e il ricavato sarà utilizzato sempre per queste situazioni di emergenza”.
Stanno per essere attivati altri tre servizi. “Il primo è quello della lavanderia sociale – spiega Camuffo – e questo servizio partirà a breve appena avremo istituito un’impresa sociale e avremo la licenza. Le lavatrici già le abbiamo. Il secondo è relativo al bike sharing, che ogni tanto riattiviamo (sono molte le biciclette che hanno a disposizione, ndr) e il terzo servizio è quello del gruppo di acquisto, cui ci si iscrive, di prodotti che coltiviamo in un orto in Valnerina, grazie e ragazzi stranieri che se ne curano. Li produciamo e li vendiamo, insieme al miele e presto allestiremo qui, in viale Brin, un corner ad essi dedicato”.