“L’impianto di coincenerimento ex Printer resta chiuso. Essendo mancata qualsiasi comunicazione alle Autorità, tale impianto non può essere né a regime, né in stato di esercizio. Anche le fasi di manutenzione straordinaria vanno comunicate formalmente. E anche questo non è accaduto. Abbiamo pertanto già richiesto l’intervento di ARPA Umbria per chiedere conto dei fumi che sembrerebbero essere fuoriusciti dalla ciminiera, sanzionando l’impresa, se del caso, con tutte le misure previste in merito. I funzionari di ARPA Umbria, recatisi subito sul posto, non solo non hanno riscontrato attività, ma non hanno nemmeno trovato alcun lavoratore, perché la stessa area di pertinenza ex Printer era deserta. Nelle prossime ore verranno comunque effettuati ulteriori approfondimenti”.
E’ quanto dichiarato oggi dall’assessore all’ambiente del comune di Terni Mascia Aniello. Si tratta di una risposta ufficiale a quanto sostenuto ieri dall’assessore regionale 5 Stelle Thomas De Luca, anche se lei non lo ha nominato. De Luca aveva infatti detto: “, a Maratta sta ripartendo il secondo inceneritore nel silenzio generale, nonostante il fumo arancione che fuoriesce dall’impianto di incenerimento ex Printer” e aggiunto “il sindaco Stefano Bandecchi dovrebbe essere il primo ad aver ricevuto obbligatoriamente la comunicazione di riapertura dell’impianto ex Printer, o quantomeno dovrebbe essere il primo a sapere quello che sta accadendo in un’area ad elevato rischio ambientale nella città che dovrebbe governare. Considerando l’impianto già esistente di Acea, con la riattivazione anche di questo secondo inceneritore arriveremmo a quella capacità e a quel fabbisogno previsto all’interno del Piano regionale dei rifiuti per bruciare tutti i rifiuti solidi urbani dell’intera regione, così da trasformare Terni nella pattumiera dell’Umbria”, concludendo “auspichiamo che la nostra città non venga usata solo come una pedina nell’ascesa politica di Stefano Bandecchi ma che i sedicenti “guerrieri” di centro diano supporto al Movimento 5 Stelle nella battaglia per il diritto dei ternani a vivere in un ambiente sano e salubre”.
“Per superare le fibrillazioni determinate dalle autorizzazioni assentite dalla politica del passato in un’area così a rischio come la Conca Ternana – ha aggiunto la Aniello – per andare oltre le forti criticità determinate da tutti gli impianti industriali ad alto impatto, occorre fare molto altro, cambiando direttamente lo strumento di pianificazione, il PRG di Terni: è quel che nessuno a Palazzo Spada ha mai fatto, ma che noi faremo – ha affermato ancora l’assessore Aniello. Questa Amministrazione intende pertanto procedere con un nuovo PRG: pro futuro, il Comune di Terni inserirà dunque le lavorazioni insalubri come criterio di non localizzazione nelle aree critiche, come Terni. Solo questo limite normativo-amministrativo può impedire insediamenti simili, facendo da barriera anche alle cicliche e pessime sortite della stessa Regione Umbria contro la città di Terni”.