“Agli esercenti commerciali di generi alimentari, con particolare riferimento ai venditori di frutta e verdura è vietata l’esposizione di frutta, legumi, erbaggi, generi alimentari e simili al difuori dei locali di vendita sia su suolo pubblico che privato o di uso pubblico o aperto al pubblico”.
E’ il passaggio dell’ordinanza del comune di Terni che , di fatto, vieta l’esposizione , da subito, soprattutto di frutta e verdura sui marciapiedi.
L’ordinanza prende spunto da una sentenza della Corte di Cassazione in cui si ritiene “che la messa in commercio di frutta all’aperto ed esposta agli agenti inquinanti costituisca una violazione dell’obbligo di assicurare l’idonea conservazione delle sostanze alimentari e rispettare l’osservanza di disposizioni specifiche integrative del precetto”. Secondo la citata sentenza, nei casi che “cassette di verdura ( alimenti) vengano esposte all’aperto a contatto con agenti atmosferici e gas di scarico dei veicoli in transito, sussiste l’illecito di cui all’art. 5, lett. b) della legge 283/1962 sanzionato dal successivo art. 6, che prevede l’arresto fino ad un anno o l’ammenda da € 309,87 a € 30.987,41. Per l’affermazione di penale responsabilità del reato di cui sopra a carico del relativo autore del gesto, si ritiene sufficiente il diretto accertamento da parte della polizia giudiziaria. Senza bisogno di analisi sui prodotti che attestino lo stato di cattiva conservazione”.
La violazione dell’ordinanza, oltre alla sanzione amministrativa , prevede 15 giorni di chiusura alla prima violazione; 60 giorni di chiusura alla seconda violazione e 6 mesi di chiusura alla terza violazione.
Nel frattempo due esercizi di frutta e verdura che esponevano la merce all’esterno senza regolari autorizzazioni in via Lungonera Savoia e in via Pastrengo sono stati chiusi per 5 giorni. La chiusura è imposta dal 31 luglio al 4 agosto.
Su ortofrutta e autolavaggi è intervenuto il consigliere di Forza Italia Francesco Maria Ferranti che ha polemizzato sul fatto che sarebbero sanzionati esercizi gestiti da italiani.
“Con una interrogazione rivolta alla giunta chiederò una mappatura di tutti gli ortofrutta presenti in città così come di tutti gli autolavaggi – scrive Ferranti in una nota. Ritengo che occorra un’analisi dettagliata della situazione compresi tutti gli spazi di pertinenza degli ortofrutta che in alcuni casi sono utilizzati come spazi espositivi all’esterno. Così come alcuni autolavaggi operano in situazioni da chiarire in materia di smaltimento degli scarichi e dei residui dei lavaggi.
Un’analisi complessiva di questi settori è necessaria in quanto ho la sensazione che l’Amministrazione Comunale si sia concentrata solo su alcune attività che peraltro, visto che sono imprese locali, è molto facile controllare ed eventualmente sanzionare, compreso l’ottenimento del pagamento delle ammende. Risulta invece molto più complesso sanzionare ed ottenere il pagamento di ammende da parte di aziende che sono gestite non da cittadini italiani e che magari sono soggetti a frequenti chiusure e riaperture. Mi auguro – conclude Ferranti – che l’Amministrazione comunale risponda quanto prima fornendo la mappatura nonché una rendicontazione puntuale dello stato di pagamento delle ammende elevate in sede di controllo per gli ortofrutta nonché per gli autolavaggi. Nel caso di quest’ultimi chiederò anche che si proceda ad un controllo sistematico coinvolgendo Arpa ed le forze dell’ordine preposte alla difesa dell’ambiente”.