“Quando il treno ha impegnato il passaggio a livello le sbarre erano ancora chiuse e l’automobilista è passato con il semaforo rosso”.
È opposta la ricostruzione dei fatti di quanto accaduto l’8 giugno al passaggio a livello di Cospea della Terni-Rieti.
Si ricorderà, in fatti, quanto sostenuto dal Comitato di quartiere: sbarre alzate, treno in transito.
Cospea. Si alzano le sbarre del passaggio a livello e poi passa il treno
“Innanzitutto il treno marciava lentamente perché il macchinista era stato avvertito di un’anomalia sul funzionamento dei passaggi a livello.
In seguito ad alcune ricerche avviate dopo i fatti, RFI ha rilevato che in un passaggio a livello vicino a quello incriminato una ditta privata aveva agganciato una rete arancione di un cantiere edile sulla forchetta che sostiene la sbarra.
Questa anomalia ha fatto partire immediatamente le procedure automatiche dell’impianto di allarme e di sicurezza che hanno fatto scattare il rosso in tutti i passaggi a livello.
Contestualmente l’allerta è arrivata anche al macchinista che ha rallentato la corsa con marcia a vista.
Giunto in prossimità del passaggio a livello di Cospea lo stesso macchinista si è anche fermato invitando l’automobilista in prima fila a fare attenzione.
A compiere una grave infrazione è stato l’automobilista, passibile di denuncia.
L’azienda ha comunque già denunciato la ditta edile che ha fatto scattare il sistema di allarme agganciando la rete alla forcella della sbarra dell’altro passaggio a livello che si trova nelle vicinanze”.
Nella contro-replica il Comitato di quartiere ribadisce la propria ricostruzione dei fatti. “Le testimonianze degli automobilisti in colonna confermano che il semaforo si è spento e le sbarre si sono alzate, inducendo il movimento delle auto proprio mentre il treno transitava anche se lentamente, ma pur sempre transitava. Inoltre, è stato segnalato che il macchinista ha urlato furiosamente contro l’automobilista che, trovandosi in colonna in prima fila e con visibilità limitata, aveva iniziato a muoversi e subito frenato, un comportamento che testimonia la tensione del macchinista e il pericolo vissuto dall’automobilista.
La risposta di RFI è, inoltre, priva di una firma specifica o di un responsabile, risultando impersonale e poco trasparente, mentre il Comitato ha sempre agito con responsabilità, firmando ogni comunicato con il nome del Presidente, a testimonianza dell’impegno diretto nella tutela della comunità”.