Peppe Servillo sarà il protagonista de L’Histoire du soldat (La storia del soldato) di Igor Stravinskij, un capolavoro del teatro musicale del Novecento, che l’Associazione In Canto porterà il 25 aprile a Foligno (Auditorium San Domenico, ore 21), il 26 a Terni (Teatro Secci, ore 21), il 27 a Perugia (Auditorium Santa Cecilia, ore 21) e il 28 a Orvieto (Teatro del Carmine, ore 21).
Il 26 aprile al Teatro Secci di Terni, alle ore 11, si svolgerà anche una recita dedicata al pubblico scolastico, nell’ambito del progetto OperaScuola che l’Associazione In Canto porta avanti con successo dal 2003.
Peppe Servillo in questo spettacolo si mette in gioco sia come attore (infatti la sua parte è recitata e non cantata) sia come musicista (perché la sincronia con la piccola orchestra di sette strumenti è fondamentale). E non è soltanto il protagonista dello spettacolo, ma è anche l’autore della traduzione in parte in italiano e in parte in napoletano del testo originale francese.
Infatti Servillo fa parlare in un forbito italiano il diavolo, simbolo della società ostile e ingannatrice, mentre il povero e ingenuo soldato, che viene dalla campagna, si esprime in dialetto partenopeo. Servillo stesso interpreta entrambi i personaggi.
La storia, ricavata da una fiaba russa, racconta di un soldato che, tornando al suo paese per una breve licenza, incontra il diavolo e fa un patto con lui, barattando il suo violino con un libro magico che potrà procurargli la ricchezza; ma resterà ingannato e il diavolo si porterà via la sua anima.
Fabio Maestri dirige l’Ensemble In Canto, di cui fanno parte alcuni dei migliori strumentisti italiani. Lo spettacolo si avvale della regia di Graziano Sirci e della partecipazione dell’artista Paola Saracini che, utilizzando varie tecniche e in particolare immagini ottenute con l’animazione della sabbia (sand art), ha già creato vari video e spettacoli dal vivo: è una realizzazione molto originale e particolarmente adatta all’idea di teatro povero che sta alla base del celebre lavoro stravinskijano.
Stravinskij compose L’histoire du Soldat nel 1918 in Svizzera, dove si era rifugiato durante la prima guerra mondiale. A causa delle ristrettezze di quegli anni di guerra, ideò uno spettacolo che utilizzasse soltanto una voce recitante, sette strumenti e un apparato scenico minimalista, che fosse facilmente trasportabile di città in città su un camioncino per essere rappresentato non soltanto nei teatri ma anche nelle piazze. La musica consiste di una serie di pezzi brevi e brevissimi, per lo più di carattere brillante, come marce, valzer, tango e ragtime.