C’è anche l’azienda di Terni Fucine Umbre tra i 35 campioni delle esportazioni italiane che a Milano hanno ricevuto il Premio Export Capital, dedicato alle imprese che hanno ottenuto i maggiori incrementi nelle vendite all’estero dei loro prodotti tra il 2019 e il 2021. Il riconoscimento è particolarmente significativo perché fissa la capacità di ottenere questi risultati in un periodo molto complicato a causa dell’emergenza pandemica.
Il Premio Export Capital nasce dalla collaborazione tra Class Editori e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
L’Agenzia ha messo a disposizione i dati ufficiali del settore elaborando un algoritmo specifico per valutare (ponderandoli secondo un criterio dimensionale legato al fatturato) i risultati delle esportazioni italiane in 13 settori merceologici articolati in due categorie: i grandi esportatori, ovvero le aziende che esportano più di cinque milioni di euro (tra i vincitori Leonardo, Gucci e Dompè Farmaceutici), e gli esportatori emergenti, che hanno registrato nel triennio considerato un aumento medio dell’export del 1115,7%. Fucine Umbre si è distinta proprio tra gli esportatori emergenti nel settore dell’aerospazio.
Oggi l’azienda ha un fatturato di circa 18 milioni, poco meno di 100 dipendenti ed esporta il 60% della sua produzione principalmente verso Europa, Nord America e Asia.
Il Premio è stato ritirato a Milano da Antonio Alunni, Presidente e Ceo di Fucine Umbre a conclusione del convegno «Le nuove sfide dei campioni dell’Export» organizzato per l’occasione.
“Siamo molto onorati di aver ricevuto questo riconoscimento – ha sottolineato Alunni – che arriva inaspettato. Siamo consapevoli del grande impegno che mettiamo nel nostro lavoro per fare sempre meglio pur in un contesto complesso come quello che stiamo vivendo. Vederci riconosciuto questo primato nell’export, peraltro a fianco di grandi gruppi italiani, ci rallegra e ci dà stimoli per continuare ad essere un riferimento nazionale e internazionale in un settore come quello dell’aerospazio in cui la competizione è globale e in cui ricerca e capacità di innovare fanno realmente la differenza”.