Il presidente dell’Associazione culturale Civiltà Laica di Terni Alessandro Chiometti non demorde e torna a chiede agli amministratori della città di dichiararsi antifascisti e antirazzisti, ma questa volta alza il tiro sostenendo la cittadinanza onoraria per la Città di Terni alla Senatrice Liliana Segre.
“Cari amministratori e care amministratrici del Comune di Terni, nonostante abbiate ignorato le mie email precedenti, scrive Chiometti, sono di nuovo a chiedervi se siete in grado di dichiararvi, nel rispetto della Costituzione Italiana, antifascisti e antirazzisti. La richiesta, ve lo ricordo, non nasce per essere una provocazione gratuita nei vostri confronti ma da alcuni vostri atteggiamenti piuttosto discutibili sui temi dell’omofobia e delle manifestazioni in piazza. Ovviamente gli assessori di nomina recente non hanno ricevuto le mie precedenti email, ma penso che la questione sia chiara senza ulteriori spiegazioni.
E’ evidente che per molti di voi la questione è di scarso interesse, sottolinea Chiometti, tuttavia quello che sta succedendo in questi giorni nel Paese (penso ai tre attentati in pochi mesi a Roma di marca neofascista, per non parlare degli altri casi che ormai uniscono la penisola da Verona alla Calabria) è anche colpa di chi ritiene di scarso interesse la questione.
Perché quando si ricopre il ruolo di amministratore pubblico LA FORMA E’ SOSTANZA. Quindi, se permettete, dovete essere i primi ad avere rispetto della Costituzione del nostro paese.
Ad ogni modo, visto che poi sono gli atti concreti a dimostrare il proprio essere, vi scrivo la presente per chiedervene formalmente uno, ovvero dare la cittadinanza onoraria per la Città di Terni alla Senatrice Liliana Segre.
Spero vivamente che non vi debba spiegare chi sia Liliana Segre ne’ cosa è stata costretta a subire negli ultimi giorni da persone che non solo votano i partiti di cui voi stessi fate parte ma che anche li rappresentano, basti ricordare che la vergogna del nostro paese è ormai cronaca di tutte le reti televisiva del pianeta.
Anche il sindaco di Ferrara, che pure è della stessa vostra appartenenza politica, ha fatto questo gesto, conclude Alessandro Chiometti, dimostrando che certe memorie non possono che essere condivise.
Vi chiedo quindi di fare altrettanto”.