L’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale ha approvato la ridefinizione delle aree di pericolosità e rischio di esondazione nel Piano di Assetto Idrogeologico del fiume Tevere all’interno dell’importante contesto idrografico del fiume Nera nella conca ternana.
L’aggiornamento riguarda il tratto idrografico tra il ponte delle Marmore (SS 79 bis) e il ponte della SS 3 bis, per un’estensione pari a circa 12 km che comprende, in particolare, il tratto urbano del Comune di Terni dove negli ultimi anni sono stati realizzati, da parte del Consorzio di Bonifica Tevere Nera, interventi di “mitigazione del rischio idraulico” volti a fronteggiare potenziali scenari di esondazione.
La revisione delle mappe di pericolosità e di rischio è stata resa possibile grazie all’acquisizione di nuovi rilievi topografici e studi idrologico-idraulici di dettaglio condotti dall’Autorità di Bacino in stretta collaborazione con la Regione Umbria e il Consorzio di Bonifica Tevere Nera utilizzando le più avanzate tecnologie oggi disponibili quali droni, lidar e software di modellazione e simulazione idraulica di ultima generazione. Il nuovo quadro conoscitivo costituirà un riferimento essenziale per le conseguenti azioni di tutela, pianificazione e programmazione del territorio.
Attualmente sono in corso ulteriori specifiche attività di studio ed aggiornamento su vari contesti del reticolo secondario, comprendenti i torrenti Stroncone, Tarquinio, Tescino e Pacce, tutti nel Comune di Terni, con particolare riferimento ai tratti delle confluenze col fiume Nera.
L’Assessore regionale Enrico Melasecche ha sottolineato “l’assoluta importanza di questo risultato, obiettivo atteso da decenni dal territorio, soprattutto da centinaia di imprese che insistono nei 12 km interessati dalla realizzazione degli argini e delle altre opere idrauliche realizzate nel tempo. L’impegno della Regione non finisce qui – ha aggiunto Melasecche – perché l’incarico di progettazione degli argini e delle altre opere idrauliche ad oggi mancanti lungo tutto il tratto residuo del Fiume Nera è volto al conseguimento di un rilevante finanziamento di circa 40 milioni dal Ministero dell’Ambiente per porre l’intera Conca ternana fin dai prossimi anni fuori dal rischio di esondazione grazie alla collaborazione oggi esistente con l’Autorità di bacino”.