Doveva essere una chiusura temporanea per consentire di mettere in sicurezza l’area della montagna dalla quale nella notte tra l’8 e il 9 settembre scorsi si era staccato un grosso masso che aveva sfondato il tetto di una casa, al momento non abitata, e invece, tre mesi e mezzo dopo, tutto è rimasto com’era. Via della lince, la strada in questione, è interrotta per una tratto di circa 150/200 metri e residenti della zona sono costretti a fare un giro alternativo percorrendo strada della pittura, allungando, ad ogni viaggio, di circa 4 Km.. A parte il disagio, diventa, di questi tempi, anche una spesa per la benzina. Ovviamente la sicurezza non ha prezzo ma il timore è che i lavori si protraggano a tempo indeterminato. “Come vede, oggi è lunedì, primo giorno lavorativo della settimana e non c’è nessuno qui a lavorare – dice Giovanni la cui abitazione si trova all’interno dell’area interdetta e l’ingresso appena fuori dall’area bloccata – ed è così da settembre”. “Ci hanno detto che hanno sbriciolato le rocce quelle più pericolanti – gli fa eco Laura, una vicina di casa – dopo di ciò non abbiamo visto e sentito più nessuno. E’ aperta la corta – aggiunge Laura – ma la strada è bruttissima , è stretta, non ha la linea di mezzeria, le piante vengono giù, è pericolosa”. I disagi maggiori sono per gli abitanti di Cesi e per una decina di famiglie che abitano in questa zona.
“Mi è stato detto che la strada resterà chiusa almeno fino a tutto il 2024 – afferma Giovanni – ma se i lavori non iniziano mai anche questa data rischia di non essere rispettata. Noi chiediamo, oltre che si avviino i lavori, che venga riaperta, nel frattempo, almeno una corsia”.
La strada è di proprietà provinciale.