Dalla Tunisia in Italia per spacciare stupefacenti. Due clandestini tunisini di 25 anni, entrambi già noti alle Forze dell’ordine, da tempo radicati a Terni dove erano dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti di ogni tipo, sono stati arrestati dai Carabinieri per i reati di concorso in spaccio di sostanze stupefacenti.
Nel sottobosco dei consumatori erano ben conosciuti e ricercati per la capacità di reperire con immediatezza ed ottenere una pronta disponibilità di eroina, cocaina e hashish a prezzi competitivi cui seguiva una rapida cessione: era sufficiente un messaggio su whatsapp per chiedere il “dolce” (hashish) o la “birra” (cocaina) e i due si presentavano agli appuntamenti per la consegna quasi sempre utilizzando una bici per sottrarsi ai controlli su strada delle Forze dell’ordine ed utilizzare itinerari non percorribili con le vetture.
Una di queste vendite ha provocato – nel mese di novembre del 2021 – una overdose ad una ragazza di Amelia che è stata ricoverata in Ospedale. Le indagini dei Carabinieri della Sezione Operativa di Terni, coadiuvati dai colleghi dell’Aliquota Operativa di Amelia hanno preso spunto dalle dichiarazioni di un amico di questa ragazza e si sono sviluppate grazie all’intuito e alle conoscenze del ‘territorio’ frequentato dagli spacciatori locali.
Le ricerche sono state lunghe e complesse, attuate con servizi di pedinamento, di osservazione e controllo, ma anche con l’utilizzo di ausili tecnici accordati dall’Autorità Giudiziaria di Terni.
I due giovani spacciatori non avevano fissa dimora, si appoggiavano di volta in volta presso abitazioni di concittadini domiciliati nel capoluogo. Durante le varie fasi delle operazioni, sono state rinvenute e sequestrate complessivamente venticinque dosi di hashish ed eroina e sono stati segnalati all’Autorità Amministrativa – quali consumatori di sostanze stupefacenti – due giovani italiani. Un terzo straniero, acquirente dei due spacciatori, è stato denunciato alla Procura per detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Il G.I.P. del Tribunale di Terni ha firmato due ordinanze di custodia cautelare, concordando con le ipotesi investigative dei Carabinieri, dopo aver attentamente soppesato le fonti di prova acquisite in oltre due mesi di indagini. Immediatamente sono scattate le ricerche dei due e una volta trovati tradotti nel carcere di vocabolo Sabbione.