La Squadra Mobile di Terni, in collaborazione con le Questure di Livorno e di Lodi, il Reparto Prevenzione Crimine “Umbria-Marche”, l’unità cinofila di Nettuno e la Polizia di Frontiera di Fiumicino, dalle prime ore dell’alba sta dando esecuzione a 16 misure cautelari, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Terni, su richiesta della Procura della Repubblica di Terni, per spaccio di sostanze stupefacenti di ogni tipo ed estorsione, nei confronti di soggetti appartenenti ad una rete criminale multietnica attiva nel centro cittadino ed in altre zone della città umbra. L’attività estorsiva si concretizzava nei confronti dei consumatori “morosi” con minacce, aggressioni ed atti di vandalismo.
I dettagli dell’operazione denominata “White Bridge” sono stati forniti questa mattina alle ore 11 nel corso di una conferenza stampa da remoto alla quale hanno preso parte il Procuratore Alberto Liguori, il Sostituto Procuratore Camilla Coraggio, il Questore Roberto Massucci e il capo della Squadra Mobile Davide Calderozzi.
“È un’operazione che ha avuto una portata poderosa per l’impegno che ha comportato. Nel leggere queste ordinanze mi sono emozionato”.
Così si è espresso il Procuratore Alberto Liguori illustrando la vasta operazione che ha preso il nome dal ‘ponte bianco’ di largo Frankl, luogo scelto per l’attività criminale della banda. Le indagini, iniziate a fine agosto 2019 e terminate nel gennaio scorso, hanno portato a 10 arresti in carcere, 3 arresti domiciliari, due divieti di dimora nel Comune di Terni ed un obbligo di dimora nel Comune di Terni.
Gli spacciatori – tutti con precedenti penali sia per reati di droga che per reati contro il patrimonio come furti e rapine, che per estorsione per alcuni – hanno un’età compresa fra i 19 ed i 49 anni, sono di nazionalità italiana, tunisina, marocchina e gambiana, per la maggior parte sono domiciliati a Terni, tranne due che abitano a Cecina in provincia di Livorno e uno che si trova a Lodi. Tre di loro, due marocchini e un tunisino, sono irregolari in Italia mentre per l’unico gambiano si sta verificando la sua situazione sul Territorio Nazionale.
Un ruolo importante in questo sodalizio lo rivestivano tre donne. Una è la mamma del capo, O. R., che custodiva la droga in casa, l’altra è la compagna che non lesinava violenze a chi non pagava, l’ultima è la mamma della compagna del capo.
La sostanza stupefacente – hashish, marijuana, eroina, cocaina e droghe sintetiche – era principalmente spacciata nel centro cittadino, nelle zone di Borgo Rivo e di Largo Frankl, oltre che nei luoghi di aggregazione giovanile, era ed era diretta ad ogni tipo di acquirente, di ogni fascia di età.
Un’aggregazione di stampo mafioso, l’ha definita il Procuratore, che aveva fatto dello spaccio di droga l’unica fonte di guadagno, arrivando a movimentare un giro di affari di migliaia di euro al mese. Gli investigatori hanno accertato oltre 100 acquisti di droga, 70 episodi di spaccio, 10 di estorsioni, aggressioni e lesioni. I malviventi, infatti, non disdegnavano l’estorsione, attuata con minacce, atti di vandalismo e danneggiamento, quando le vittime non riuscivano ad onorare i lori debiti, in particolare legati all’acquisto di cocaina. In un’occasione è stata danneggiata la porta dell’abitazione di un cliente “moroso” con un grosso petardo, mentre in altre, alcuni di questi sono stati obbligati a “cedere” la loro auto o altri beni, come il televisore, per onorare i debiti contratti con gli spacciatori. Le richieste di denaro venivano fatte anche ai genitori o ai nonni dei debitori.
L’attività di indagine, supportata anche dalla Polizia Scientifica, si è svolta attraverso intercettazioni, servizi di osservazione e nel corso dell’attività sono stati effettuati sequestri di discreti quantitativi di droga. In particolare, alcuni mesi fa, oltre mezzo chilo di una sostanza in polvere di colore rosa, risultata positiva alle anfetamine e alla caffeina, in elevata percentuale, occultata all’interno di un vano contatori in uno stabile in zona Borgo Rivo. In varie occasioni, ad occuparsi delle consegne era addirittura il figlio minorenne di uno degli arrestati stranieri, che cedeva lo stupefacente fuori dalla propria abitazione.
Lo spaccio è proseguito anche in questo periodo di quarantena: lo scorso marzo uno dei marocchini irregolari è stato denunciato per detenzione di cocaina ed eroina, dopo essere stato fermato dalla Squadra Volante durante i controlli Covid-19 in centro e durante tutta l’attività di indagine, sono state arrestate e denunciate per spaccio di stupefacenti altre persone.
Alcuni degli indagati, noti alle Forze dell’Ordine in quanto legati alle frange ultras della Ternana Calcio ed assidui frequentatori dello stadio, erano già stati colpiti da Daspo.
Il questore Roberto Massucci ha rivolto i propri ringraziamenti ai suoi uomini e al Procuratore per la riuscita di questa operazione che è motivo di soddisfazione, ma anche di preoccupazione per l’emersione di un fenomeno, quello della violenza legata alla droga, dal quale fino ad ora Terni non era stata ancora toccata.
Il gruppo comunale della Lega Terni esprime soddisfazione e fa i più vivi complimenti alle Forze dell’ordine e alla Magistratura per la brillante operazione conclusa questa mattina che ha portato all’arresto di numerose persone. Ciò testimonia l’impegno e l’operato dei nostri uomini e donne in divisa, si legge in una nota, a tutela dell’incolumità dei cittadini e conferma che Terni, grazie al loro quotidiano lavoro, è una città sicura.