Come annunciato dall’assessore Benedetta Salvati è iniziato nella giornata di ieri l’abbattimento dei pini marittimi in viale Luigi Campofregoso, a Terni.
“Visti i numerosi disagi provocati in occasione di eventi atmosferici anomali ma il cui ripetersi con sempre maggiore frequenza stanno assumendo carattere di ordinarietà – aveva detto l’assessore – è necessario intervenire in maniera drastica sulle situazioni legate alle condizioni di pericolo accertato legate ad alcune alberature cittadine”.
Va detto che la Comunità Montana della Valnerina già nel giugno del 2019 aveva eseguito, su richiesta del Comune di Terni, un sopralluogo proprio in viale Campofregoso e aveva rilevato che “potature su pini di queste dimensioni non sono consigliabili, è senza dubbio più logico un progetto di sistemazione e di riqualificazione di tutta l’area che preveda la sistemazione dei marciapiedi e della sede stradale abbattendo tutti i soggetti di pino domestico presenti per inderogabili esigenze di pubblica incolumità e ingente danneggiamento di strutture esistenti prevedendo la loro sostituzione con essenze più adatte al verde urbano e alla lotta all’inquinamento e assorbimento delle polveri sottili”.
Anche la polizia stradale di Terni con una propria nota inviata al Comune di Terni e al Prefetto di Terni aveva rimarcato la pericolosità dei pini le cui radici affioranti hanno sollevato il manto stradale e “cicli e motocicli sono particolarmente esposti al pericolo”. Gli stessi pini si presentano “eccessivamente inclinati e sbilanciati , che sollevano dubbi sulla loro staticità in caso di venti forti o temporali”.
Infine la Polizia Stradale sottolineava che il reato di omicidio colposo ricorre “in tutti i casi di omicidio che si sono consumati sulle strade anche se il responsabile non è un conducente di veicolo. Infatti le norme del codice della strada disciplinano anche comportamenti posti a tutela della sicurezza stradale relativi alla costruzione e manutenzione delle strade”.
L’abbattimento dei pini di via Campofregoso è stato affidato all’Agenzia Forestale Regionale (AFOR).