La sala carroponte del CAOS – Centro Arti Opificio Siri di Terni ospita la seconda mostra della rassegna di Arte Contemporanea Inside the Caos.
Si tratta della retrospettiva “Icastico Pop” dedicata a Luciano Crisostomi (1936) e curata da Pasquale Fameli, critico d’arte e docente di storia dell’arte contemporanea all’Università di Bologna nonché responsabile scientifico del museo ternano.
In esposizione una trentina di opere di grandi dimensioni che ripercorrono le principali fasi della carriera di Crisostomi, dagli esordi figurativi alle prime prove di nuova figurazione critica, per passare poi ai tentativi citazionisti e iperrealisti degli anni più recenti.
Usando il meccanismo della citazione l’artista, con apparente leggerezza di contenuti, esprime concetti anche potentemente drammatici. La sua è una produzione pittorica di forte impegno sociale.
“L’attenzione all’immagine, a ciò che viene dall’esterno, è molto presente nel lavoro di Luciano Crisostomi. Questa vuole essere una retrospettiva, spiega Pasquale Fameli, una mostra che parte da alcuni lavori del ‘69 e arriva ad alcune delle opere più recenti e cerca di focalizzare per sintesi, naturalmente non abbiamo la possibilità di mostrare l’intera produzione dell’artista, ma alcune tappe significative di questa produzione che è legata all’idea di elaborazione delle immagini mediali, delle immagini delle icone di massa con molti riferimenti alla Pop Art. Perché Crisostomi si è confrontato sin dagli anni ‘60 con le evoluzioni della Pop Art, però inserendo sempre anche un coefficiente differenziale che viene da una sorta di Neorealismo che era coevo in Italia e in particolare a Roma. C’erano, infatti, queste due anime: da un lato una linea di Neorealismo, un nome su tutti quello di Guttuso, mentre dall’altra parte c’era anche la ‘Scuola di Piazza del Popolo’. Nel lavoro di Crisostomi c’è un po’ una convergenza di queste due anime, quindi una componente pop, un confronto con gli stereotipi, ma al tempo stesso un’idea di figurazione critica e quindi di realismo drammatico, di attenzione, di impegno civile. Abbiamo poi lasciato spazio anche ad altre fasi più citazioniste perché la citazione è un altro degli aspetti fondamentali dell’arte contemporanea e anche quello è un modo di confrontarsi con un altro livello dell’immagine che è quello interno all’arte stessa. Quindi un dialettica continua fra varie tipologie di immagine.”
Come ha avuto modo di dire lo stesso Crisostomi “io medio tra la mia sensibilità e le opere che mi danno delle forti sensazioni”.
Tra l’altro è l’artefice, nel 1993, della composizione decorativa della parete di fondo delle ultime due rampe dello scalone di accesso alla loggia dell’ultimo piano della biblioteca comunale: ha realizzato, in due fasce sovrapposte, figure tratte da dipinti del ‘400 e del ‘500.
La mostra “Icastico Pop” di Luciano Crisostomi sarà visitabile fino al 4 dicembre dal giovedì alla domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
Il costo del biglietto di ingresso è di 3 euro.