Sta per cominciare la terza stagione in sella ad una Ducati Pramac, per Danilo Petrucci, che però – pur vestendo i colori del team di Paolo Campinoti – avrà finalmente a disposizione una Desmosedici ufficiale. Un onore ed onere, come lo stesso Danilo ha ricordato qualche giorno fa alla presentazione ufficiale della squadra: «Ormai non ho più alibi, più nessuna scusa» ha ammesso il ternano. Come dire: avuta la bicicletta, bisogna pedalare! E lui l’ha sempre fatto.
In effetti l’agognata “promozione” è arrivata meritatamente. Forse anche con un anno di ritardo: nel 2015 Petrux aveva surclassato il compagno (doppiato nella classifica finale), che pure guidava una versione più recente della moto. Soprattutto, erano arrivati ottimi piazzamenti (tra cui due meravigliosi 6° posti) e un sorprendente podio sotto la pioggia a Silverstone. Una carica di un eroico cavaliere, inossidabile come l’acciaio della sua Terni, capace di recuperare dalla 18° alla 2° piazza nel diluvio inglese che aveva “arrugginito” i colleghi. Solo l’esperto Rossi – partito comunque 14 posizioni più avanti – era riuscito a stargli davanti. Un risultato purtroppo non replicato nello sfortunato 2016, annata cominciata male (con l’infortunio in allenamento che lo ha tenuto lontano dalle piste per le prime 4 gare) e avara di soddisfazioni: una vittoria sfumata in Olanda per la rottura della moto e una scivolata mentre era in testa in Germania hanno suggellato la stagione no. Nonostante tutto, però, il compagno (Redding) è stato battuto e la moto ufficiale conquistata.
Quest’anno Danilo deve completare l’opera. «Voglio migliorare i risultati del 2015 e finire le gare del 2016 in cui ero in testa» ha dichiarato alla festa del team al Castello dell’Ovo di Napoli. I tasselli per farlo ci sono tutti: Petrux ha 26 anni – l’età della maturità, fisica e psicologica – e potrà contare sullo stesso mezzo di Dovizioso e Jorge Lorenzo. Ma con un vantaggio in più rispetto al maiorchino: l’affiatamento che si è creato col team di lavoro dopo due anni insieme. Non solo. Per accelerare lo sviluppo della moto la Ducati ha previsto di far provare a Danilo in anteprima il materiale che passerà poi agli ufficiali: certo, ci sarà da sudare – non sempre le novità funzionano –, ma il ternano potrebbe anche “incappare” nell’innovazione giusta e beneficiarne prima degli altri.
In tutto ciò, ovviamente, Petrucci mantiene comunque i piedi per terra: «Quest’anno il livello della concorrenza è ancora più alto» ha dichiarato, aggiungendo però che «una cosa è certa: quella del 2017 è la moto più competitiva che abbia mai guidato!». Un bel segnale per un pilota che – anche quando la “bici” sembrava una “graziella” – ha sempre “pedalato” parecchio…
(Giulio Sacco)