“Due storie nelle quali c’è un intreccio di amore per il luogo, di amore per una donna e di amore per l’arte”.
È il racconto di “Viae Crucum. Con l’arte incontro ai luoghi”, Bertoni editore, ultima fatica letteraria del critico d’arte e scrittore Giuseppe Salerno presentata al Caffè del Corso a Terni.
Il libro descrive l’avventura che lo ha coinvolto nei decenni nel paese fantasma di Calcata nel viterbese e nella città di Fabriano.
“Calcata era un borgo abbandonato, però quando l’ho visto ho avuto una visione. Questo luogo meraviglioso costruito su un blocco di tufo, circondato da un fiume, immerso in una natura verde meravigliosa non poteva morire, doveva rinascere, doveva essere il centro di aggregazione di artisti provenienti da ogni ogni parte del mondo. Ho portato questi artisti, ho realizzato concerti, mostre, tutto ciò che si può fare con l’arte e man mano che questi arrivavano, che tutti in qualche modo contribuivano, per Calcata è stata un una crescita continua di contenuti e di immagine. Il borgo è rinato con un’identità forte legata all’arte”.
Discorso diverso per Fabriano.
“È una città che vanta un’immagine fortissima legata alla carta, un’immagine conosciuta in tutto il mondo, però arrivando a Fabriano 13 anni fa, ho trovato una città che non aveva il sapore della carta, la carta non si respirava, non si toccava. Non c’erano negozi specializzati, non c’erano laboratori, non c’erano studi d’artista, non c’erano rassegne di libri, insomma tutto quel mondo infinito che è intorno alla carta. Quindi iniziai a lavorare portando artisti che con la canta realizzavano il loro lavoro fino ad arrivare ad un grande progetto partito con il sostegno dell’Unesco e internamente al Rotary che si chiama “Fabriano PaperSymphony” per recuperare il rapporto con la carta, rafforzarlo e proiettarlo nel futuro”.
Due realtà profondamente diverse che si sono ritrovate e rinate nel segno dell’arte.
“Due realtà dove l’arte si mette in gioco, perché l’arte va stimolata, perché l’arte significa sostanzialmente le persone che in mille modi diversi si esprimono: attraverso la parola, il canto, il gesto, la recitazione, l’arte visiva, la pittura. Questa è cultura e attraverso la cultura si costruisce l’identità dell’uomo.”
E l’amore per una donna?
“Se non avessi avuto a fianco una donna (l’artista Lughia) che ha condiviso con me le Viae Crucum – le vie delle Croci incentrate sulla Passione e quindi seminate di gioie, ma anche di dolori, di sofferenze – tutto questo non si sarebbe realizzato”.