“Siamo preoccupati per le non risposte dell’azienda alle criticità che da tempo lamentiamo”. Così i sindacati di categoria che chiamano alla mobilitazione i lavoratori con due ore di sciopero e presidi in viale Brin e al Tubificio per il 22 febbraio. Tante le problematiche poste da Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl a cominciare dal futuro assetto societario dell’Ast, dopo l’annunciata vendita, ad oggi non è chiara la strategia industriale del sito ternano. Lo spostamento di clienti su Milano rende opache le strategie commerciali e le scelte organizzative. L’utilizzo di consulenti esterni a tempo non permettono l’utilizzo e la crescita di personale interno all’acciaieria. Il 28 febbraio scadono molti contratti a termine e non si hanno certezze sui loro rinnovi così come sui livelli occupazionali. Incertezza che regna anche per ciò che riguarda le esternazionalizzazioni. Sul versante ambientale non si sa più nulla del progetto della discarica Valle presentato nel 2015, non pervenuto neanche il progetto scorie, inoltre alla fine dell’anno scade l’autorizzazione integrata ambientale e potrebbe essere messa in discussione l’intera area a caldo. Insomma, le questioni sono tante e l’ultimo incontro che i sindacati hanno avuto con l’amministratore delegato Burelli risale addirittura al 4 agosto scorso. Tanti mesi in cui i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto incontri, risposte, ma nulla hanno ottenuto. Neanche il bilancio hanno potuto vedere, solo avere dei dati sommari.
“A noi servono i progetti non messaggi rassicuranti o pacche sulle spalle – affermano Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl – vogliamo atti concreti. L’accordo sottoscritto al Mise nel 2014 in alcuni punti è disatteso. Da qui lo sciopero del 22 febbraio, che fa seguito alle assemblee svolte con i lavoratori, per accendere i riflettori su un’azienda, concludono i sindacati, che sta andando da sola, senza discutere con nessuno”.