Stato di agitazione dei lavoratori del Centro per l’impiego di Terni che hanno anche scritto al prefetto Paolo De Biagi per denunciare “le disfunzioni, le disattenzioni, le lentezze burocratiche e le carenze di organico sofferte dalla struttura”. In una nota i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Usb P.I. spiegano di aver più volte segnalato “lo stato di difficoltà degli uffici dovute a carenze strutturali e ad una dotazione organica non in grado di soddisfare le esigenze dell’utenza che giornalmente si rivolge agli uffici per pratiche che spesso hanno tempi di svolgimento molto ristretti”. I numeri: tra le 50 e le 60 persone la mattina e circa 15/20 il pomeriggio si presentano al front office dove operano 4 operatori dotati di computer – spiegano – con software inadeguato, che molto spesso non funzionano e con procedure lunghe e ripetitive imposte dalle complesse procedure introdotte dal Jobs Act, un elimina-code elettronico guasto da moltissimo tempo, con gli uscieri che si arrangiano ritagliando e numerando fogli di carta per garantire un accesso regolamentato. E ancora porte che non si chiudono, maniglioni di sicurezza rotti, serrande non funzionanti, igienizzazione degli uffici insufficiente, impianto elettrico inadeguato. Nella nota Fp Cgil, Cisl Fp e Usb P.I. sottolineano che più volte i dipendenti sono dovuti ricorrere “alle forze dell’ordine per garantirsi l’incolumità di fronte all’utenza giustamente esasperata dai disservizi”.
Tutte queste problematiche saranno illustrate al prefetto nel tavolo di raffreddamento che coinvolgerà tutti gli attori coinvolti nella gestione del servizio (Regione, Provincia, dirigenza regionale, rsu ed organizzazioni sindacali), con l’obiettivo di risolvere definitivamente la questione.
“I lavoratori si aspettano impegni seri e scadenzati – conclude la nota – e se cosi non sarà, non restano altro che la mobilitazione e il ricorso agli Enti di tutela e verifica delle condizioni di lavoro (Inl e Usl Umbria 2)”.