Una delegazione, composta da Mirko Manna Coordinatore Nazionale della FP CGIL Polizia Penitenziaria, Giorgio Lucci Segretario Nazionale della FP CGIL Polizia Penitenziaria, Claine Montecchiani e Andrea Sciarrini della Segreteria Locale della FP CGIL Polizia Penitenziaria, ha effettuato una visita in alcuni dei luoghi di lavoro all’interno dell’Istituto detentivo ternano, dando priorità al Reparto di Media Sicurezza dopo i disordini del 16 e del 28 ottobre che hanno coinvolto più poliziotti rimasti feriti.
Al termine della visita si è tenuta un’assemblea con il Personale di Polizia Penitenziaria.
La FP CGIL Nazionale congiuntamente a quella di Terni chiede a gran voce l’invio di personale del Corpo di Polizia Penitenziaria.
Moreno Loretoni (FP CGIL Umbria per la Polizia Penitenziaria) esprime forti perplessità “sulla sicurezza delle donne e degli uomini in divisa, il carcere ternano – afferma – soffre ormai da anni di un’atavica carenza organica”.
“Poca attenzione da parte dell’autorità Dirigente Regionale, il Dott. Pierpaolo D’Andria che sembra minimizzare gli aventi di cronaca avvenuti circa un mese fa; nonostante l’identificazione dei soggetti rivoltosi, ancora oggi più della metà sono ubicati nei reparti detentivi di Terni” , aggiunge Giorgio Lucci. Concetto ribadito da Andrea Sciarrini: “c’è una limitata considerazione ai diritti dei lavoratori nella struttura di Terni, ma non da parte del Direttore o del Comandante dell’istituto bensì dell’Amministrazione Regionale e quella Nazionale, un comportamento che mette a rischio la sicurezza sociale dei cittadini e delle donne e uomini della Polizia Penitenziaria”.
L’incontro, finalizzato ad affrontare con i lavoratori le note criticità che affliggono l’Istituto, ha permesso di definire una strategia di intervento condiviso con gli altri operatori penitenziari.
Un Istituto, quello ternano che oggi conta 522 detenuti appartenenti a reparti detentivi diversi, ovvero, più di 200 ristretti nel circuito di Alta Sicurezza 3 per i reati di cui all’art. 416 bis o associazione mafiosa anche internazionale (ad esempio mafia Nigeriana, Albanese), 309/90 produzione, traffico e detenzione di sostanza stupefacente, 9 nel circuito di Alta Scurezza , 2 per i reati di terrorismo e sovversione all’Ordine Democratico Nazionale ed Internazionale (brigate rosse, estrema destra ed anarchici o di natura politico-religiosa con il rischio di radicalizzazione in carcere), nonché 29 soggetti sottoposti al regime di cui all’art. 41 bis per capi promotori appartenenti alle consorterie criminali mafiose (Cosa Nostra, Stiddari, Ndrangheta, Sacra Corona Unita, Camorra, Mafia Capitale ed altro).
Non manca poi la necessità, in considerazione della possibile infiltrazione criminali sul territorio ternano, di mantenere alti i livelli di prevenzione e sicurezza interni ed esterni, che rientra tra le garanzie e priorità chieste dalla FP-Cgil polizia penitenziaria.
“Urgono immediati interventi che tutelino concretamente la sicurezza degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, – hanno sottolineato Mirko Manna e Massimiliano Prestini della FP CGIL Nazionale – abbiamo trovato un clima equilibrato tra linea di Comando e personale che, nonostante la grave carenza organica, continua ad espletare il proprio mandato istituzionale con professionalità e dedizione.
Chiederemo al Capo del Dap Renoldi e al Direttore Generale del Personale Parisi, l’immediata assegnazione di almeno 30 unità.
Auspichiamo che il Ministro Nordio, il Vice Ministro Sisto e il Sottosegretario Delmastro non aspettino il giorno di Natale per inviare personale, sono a rischio i diritti soggettivi dei lavoratori del Corpo. La vita e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori della Polizia Penitenziaria devono essere al primo posto della nuova formazione del Dicastero della Giustizia”.