Interrotte le relazioni sindacali con il management dell’Ast. Le segreterie provinciali dei metalmeccanici di Terni lo hanno deciso dopo l’annuncio dell’azienda dell’avvio della procedura di mobilità per 40 tra impiegati e quadri. I sindacati annunciano che sarà valutata, attraverso gli uffici legali, la possibilità di intraprendere un percorso “di eventuale denuncia in merito ad atteggiamenti antisindacali da parte aziendale”.
Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl hanno sostenuto di avere riscontrato “l’ennesimo atteggiamento scorretto ed inappropriato” e giudicano in particolare “inaccettabile e non rispettosa” la decisione dell’azienda di inoltrare ai mezzi di informazione, mentre era in corso l’incontro di questa mattina, comunicati ufficiali “che esplicitano unilateralmente i contenuti e i temi dell’incontro stesso e le decisioni assunte dall’azienda”.
Sulla vicenda intervengono anche la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini ed il vice presidente Fabio Paparelli auspicano che “l’azienda possa sospendere la procedura”. Questo – spiegano – “ai fini di una ancor più’ approfondita valutazione del quadro complessivo di tenuta dei livelli occupazionali del sito di Terni e nel contesto delle relazioni industriali con le organizzazioni sindacali. Si ritiene pertanto necessaria – sostengono Marini e Paparelli – la ripresa del confronto tra azienda ed organizzazioni sindacali utilizzando, qualora ritenuto opportuno, anche il tavolo di monitoraggio previsto dall’accordo del 3 dicembre 2014”.