Un incontro interlocutorio al quale debbono fare seguito azioni concrete. Questo in estrema sintesi il giudizio di Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic e Ugl di Terni in merito all’incontro odierno su Ast con il management tedesco di ThyssenKrupp: i responsabili delle risorse umane della TK Materials Services Frank Rink e Markus Bistram. Il tema della sicurezza è stato quello più dibattuto. Quest’anno in tutto il Gruppo si sono verificati 7 infortuni mortali (9 contando quelli di Perù e Cina) ma ci sono dei progetti al riguardo, ha detto Bistram, che dovrebbero invertire la tendenza. Per quanto riguarda la sicurezza finanziaria i sindacati hanno chiesto lumi per Terni ed il management tedesco ha affermato che nel Gruppo è in fase di attuazione una riorganizzazione che però non riguarda l’Ast, dove non ci sono eccedenze di personale. Attualmente a libro matricola ci sono 2.379 addetti più 121 dipendenti alla Terni Inox. Lo stabilimento di viale Brin, hanno spiegato, è nella fase di consolidamento, sviluppo e rilancio. Naturalmente alle domande chiave “quali i futuri assetti societari della Thyssen? Dove si colloca l’Ast?” facendo chiaro riferimento alla possibile fusione tra i colossi siderurgici Thyssenkrupp e Tata steel, la risposta è stata “sono questioni di cui si occupa la casa madre” e nulla più. Come dicevamo, i sindacati vogliono concretezza: “la fase di consolidamento, sviluppo e rilancio – sostengono – non può essere solo annunciata, anche perché nello stabilimento ci sono molte criticità”. A cominciare dagli stop produttivi che si verificano un po’ troppo spesso, inoltre i finanziamenti debbono essere continuativi. Poi è necessaria la formazione, non solo per gli operai diretti ma anche per quelli degli appalti. In sostanza Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic e Ugl vogliono confronti seri con il management tedesco per il bene dello stabilimento ternano, entrando nel merito delle questioni. Ma ora bisogna aspettare settembre e vedere quali scenari si apriranno per la fabbrica di viale Brin.