Si propone di rafforzare la prevenzione e il contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico locale, con particolare riferimento agli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dal Piano Nazionale degli investimenti Complementari, attraverso un’efficace collaborazione istituzionale e uno scambio di informazioni continuo fra le istituzioni , il protocollo che è stato firmato questa mattina nella Prefettura di Terni “PNRR e PNC – Potenziamento dell’azione istruttoria dei Gruppi Interforze Antimafia tra la Prefettura di Terni e gli Uffici Giudiziari di Perugia e Terni” dal Prefetto, Antonietta Orlando, dal Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Perugia, Sergio Sottani, dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Perugia – Direzione Distrettuale Antimafia, Raffaele Cantone, e dal Procuratore della Repubblica f.f. presso il Tribunale di Terni, Andrea Claudiani, alla presenza dei vertici provinciali delle Forze di Polizia e dei componenti del Gruppo Interforze costituito presso la Prefettura.
Il Protocollo discende dalla condivisione tra il Ministero dell’Interno e la Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo circa l’esigenza di definire uno stabile modello di collaborazione così da sviluppare una sinergia operativa tra la prevenzione amministrativa antimafia di competenza del Prefetto e l’attività investigativa degli Uffici giudiziari, nel pieno rispetto delle reciproche competenze.
Tramite l’intesa viene definito un circuito comunicativo tra la Prefettura di Terni e le Procure, basato su uno scambio costante e strutturato di informazioni volte ad implementarne il patrimonio conoscitivo con lo scopo ultimo di rafforzare il sistema dei controlli e garantire al tempo stesso il regolare e tempestivo svolgimento delle procedure amministrative.
“Il protocollo – ha dichiarato il Prefetto – costituisce un passo importante nel potenziamento dell’azione istruttoria del Gruppo interforze antimafia (GIA), che opera presso la prefettura di Terni, che potrà ora contare su nuovi e più articolati flussi informativi e documentali utili anche nello svolgimento degli accessi ispettivi nei cantieri che, sotto la direzione della Prefettura, vengono espletati periodicamente. Si tratta di un accordo che sancisce la collaborazione tra autorità amministrativa e autorità giudiziaria con la finalità di contrastare la pervasività della criminalità organizzata nell’economia legale”.
L’INTERVENTO DEL PREFETTO DI TERNI
“Terni – ha detto il procuratore Sottani riferendosi a una relazione della DIA – sia per i soggetti reclusi nel carcere che per le risorse PNRR è menzionata come territorio in cui ‘ndrine e associazioni camorristiche hanno interessi”. Ne esce fuori “un quadro – afferma il procuratore – senza allarmismi ma da monitorare”. Certo è che “l’Umbria non è un’isola felice” rispetto alle informazioni mafiose”. “Questo protocollo cerca di mettere in evidenza l’attività di chi controlla il territorio e chi ha competenza specifica in materia di indagini”.
“Vogliamo informazioni per poter attivare le indagini – ha aggiunto il procuratore antimafia Cantone – in generale questo territorio non è mafia-free, certamente non ci sono situazioni stanziali ma questo, per certi versi, rende più difficili le indagini, ci sono singoli soggetti che vengono a svolgere attività soprattutto di riciclaggio e quello che manca alla procura distrettuale , spesso, sono le notizie di reato. Noi riteniamo – ha aggiunto Cantone – che il territorio di Terni , per una serie di ragioni, sia ancora più permeabile rispetto alle altri parti del territorio umbro. Quindi abbiamo tutto l’interesse ad avere più notizie possibile”.
“La procura di Terni non ha una competenza specifica sui reati associativi di stampo mafioso ma ha il compito di cogliere in un’ordinaria vicenda processuale – ha detto il procuratore di Terni Andrea Claudiani – la presenza, il segnale o una spia della presenza di attività mafiose senza ovviamente intasare la procura distrettuale “.