Quante critiche per i nuovi cartelli turistici di informazione che sono stati posizionati in molti punti della città.
Alcune al volo:il QR non funziona, ci sono imprecisioni, alcuni sono ad altezza di gigante, altri sono posizionati difronte a opere (in Corso Tacito la cosa è clamorosa).
Il dibattito si è accesso su Facebook, in particolare dopo un post del consigliere di maggioranza (lo ricorda a se stesso) Michele Rossi.
Scrive Rossi:”Mi sono fatto un giro … Di tutti i cartelli messi non ce n’è uno che si legga senza faticare non poco… Domani mattina con tutte le foto mi reco da dirigente e assessore.”
Ha ricevuto risposte immediate.
In primis dal vice sindaco, Andrea Giuli:
“Devo dire, in verità – scrive Giuli – che il progetto che nel bene e nel male questa amministrazione ha ereditato costituisce con ben 250 cartelli e segnali urbani ed extraurbani di tipo stradale e turistico, una enorme, organica ed importante operazione di informazione, anche turistica, che la città attendeva da tempo. Il progetto pilota complessivo e in più stralci a cui hanno lavorato negli anni Regione, Comune di Terni e Narni, Provincia di Terni, Ditt e Fondazione Carit è stato in parte importante finanziato dalla Fondazione stessa e per il resto da palazzo Spada negli anni scorsi. Un secondo stralcio dalla Regione. Riguarda le porte di ingresso regionali e provinciali e le emergenze archeologiche, storiche, architettoniche e naturalistiche del territorio. Un terzo lotto è finanziato dai privati (Ditt). È dotato di supporto multimediale.
È VERO, vi sono delle imperfezioni e delle lacune su una certa tipologia di questa cartellonistica, in parte – così mi dicono gli uffici tecnici comunali a cui mi sono subito rivolto – dovuti ad una selva di norme tecniche inerenti, per esempio, i pali e i supporti (altezze). NELLE PROSSIME ORE CONTINUERÒ A CONFRONTARMI CON I TECNICI PER CAPIRE CONCRETAMENTE SE SI POTRÀ OVVIARE AL PROBLEMA IN QUALCHE MODO.”
Ha risposto anche il funzionario del Comune di Terni, Federico Nannurelli.
“Questo tipo di operazioni richiedono aggiustamenti in itinere, come avviene per qualsiasi intervento. È chiaro che in situ le situazioni vanno calibrate. Non è molto costruttivo questo sistema. Le situazioni vanno viste e siccome l’intervento è complesso e riguarda tutto il territorio provinciale se ci date la possibilità di verificare e sistemare forse è meglio. Se non altro perché le questioni vengono comunque monitorate.”
Per quanto riguarda l’obbrobrio di Corso Tacito (in foto), Nannurelli assicura:”non vi preoccupate, lo facciamo spostare.”