A Palazzo Bazzani per un incontro con il prefetto Orlando (ne parliamo in altra pagina del giornale) c’era anche il sindaco di Terni Stefano Bandecchi: “Per la sicurezza sul lavoro si dovrebbe parlare e si dovrebbero fare le cose – ha detto il sindaco – è assurdo oggi morire sul posto di lavoro, possono succedere degli incidenti è chiaro che non potremo azzerarli, questo è il sogno che dovremmo avere tutti. Dobbiamo però fare il massimo possibile perché gli incidenti non succedano. Dobbiamo evitare in maniera pignola che un’azienda paghi dopo un incidente mortale o che un lavoratore muoia per un errore”.
Nel 2024 sono state 1.090 le persone morte in Italia in incidenti sul lavoro: “Più di quelli che fanno la mafia e la camorra, è un’emergenza grave – aggiunge Bandecchi – bisogna intervenire immediatamente altro che un convegno”.
Abbiamo chiesto al sindaco se ha un’idea su quanto accaduto la sera del 10 marzo in Ast: “Ho una mia idea precisa – ha risposto – però dobbiamo aspettare cosa dicono i pompieri, cosa dice la magistratura. Secondo me quello che è stato sarà quello che io penso. È stata una disgrazia tremenda, sono vicino al padre , alla madre e alla fidanzata di questo ragazzo”.
Riferendosi proprio a Sanderson Mendoza, il sindaco ha detto: “per come lui era ridotto, per come io l’ho visto, per come l’hanno visto i medici, sono contento che oggi è seduto accanto a Dio perché era una situazione dove vivere sarebbe stato mostruoso”.