In un contesto sociale locale che evidenzia il perdurare di una crisi profonda con l’emergere di nuove povertà, aggravato dalla crisi sanitaria, sociale ed economica della pandemia del Covid 19, la Caritas di Terni-Narni-Amelia e l’associazione di volontariato San Martino operano attraverso vari servizi per sostenere in maniera efficace persone e famiglie, in un percorso che mira ad evitare la cronicizzazione del disagio e conseguentemente una grave situazione di emarginazione sociale.
Nel particolare contesto attuale si evidenziano situazioni più critiche, l’emergere di povertà nascoste che vengono spesso taciute alla comunità, tantissime nuove povertà che già, nel bilancio 2019 redatto dalla Caritas-associazione di volontariato San Martino, sono presenti e determinate soprattutto dalla crisi economica e occupazionale con la difficoltà per giovani e adulti ad avere un’occupazione che garantisca una vita dignitosa che, di conseguenza, genera forme di isolamento, emarginazione, solitudine e abbandono, in un conteso segnato anche per il 2019 da moltissime famiglie che si rivolgono alle strutture caritative della Chiesa per richiedere viveri e altre aiuti di prima necessità. Il tutto aggravato negli ultimi mesi dalla pandemia del Covid19.
“Il Coronavirus ha moltiplicato le nostre energie e anche le nostre attività nel campo della Carità, ha detto il vescovo Giuseppe Piemontese, oltre che in tutti gli altri campi soprattutto attraverso contatti, comunicazioni, telefonate, mail e anche la presenza nel mettere in atto iniziative di carità e di solidarietà. Un grazie grandissimo a tutti i volontari della Caritas dell’associazione San Martino e a tutti coloro tanti altri di associazioni cattoliche che si sono dati da fare per alleviare le sofferenze e le difficoltà che hanno toccato tantissime persone. Questa è soltanto la prima fase, perché le difficoltà più grandi arriveranno nella seconda fase e nelle fasi successive, guardando le prospettive che sono davanti a noi, di difficoltà, di disoccupazione di impedimenti a relazionarsi e a muoverci come era in precedenza. Nulla sarà più come prima, dovremmo pensare a modificare in maniera sostanziale il nostro modo di vivere e il nostro modo di operare all’interno delle nostre città e della nostra società, adottare uno stile di vita più semplice, con minori esigenze, maggiormente sobrio, se non faremo questo molte sofferenze dovranno toccarci”.
“All’inizio dell’emergenza molte Caritas parrocchiali hanno inizialmente chiuso – ha detto il direttore della Caritas diocesana Ideale Piantoni – e il grande numero di over 65 ha condizionato la non presenza nei Centri di Ascolto e nelle altre attività come Carcere, uffici, alcuni servizi. Pur dovendo rinunciare all’ascolto diretto ed a tutti i progetti in corso, abbiamo però offerto dei servizi eccellenti: mensa, emporio, docce per i senza tetto e fissa dimora, Casa Parrabbi, Numero Verde. I dati delle nuove povertà sono ancora relativi e secondo ciò che emerge, dobbiamo aspettarci una crescita nel tempo di situazioni economicamente gravi”.
Nell’emporio di emergenza nato l’8 aprile sono stati accolti oltre 100 nuclei, con aumento superiore al 100% rispetto all’emporio solidale, con ingressi su segnalazione parrocchiale.
Casa Parrabbi è stata gestita in modo encomiabile ed ai 6 ospiti controllati giornalmente con termo laser si è aggiunta l’accoglienza di alcuni detenuti in libertà vigilata in accordo con U.E.EPE. e la Casa Circondariale di Terni. Gli aiuti dell’inizio dell’anno che hanno trasformato il nostro Fondo Solidale per le famiglie disagiate in Fondo Emergenza virus, si è trasformato in 76 interventi economici da inizio 2020, di cui 57 da fine febbraio 2020 e 47 attraverso il numero verde. Su richiesta della Protezione civile sono stati coordinati interventi da Attigliano e Amelia verso la “zona rossa” di Giove e direttamente consegnato buoni alimentari al Parroco della cittadina.
#Noicisiamoadistanza: numero verde gratuito 800 766 455 per offrire servizi di ascolto psicologico; informazioni e orientamento ai servizi, ai sussidi e sostegni economici offerti sul territorio per l’emergenza, team del progetto Innovater composto da personale esperto e qualificato, al 14 maggio ha ricevuto 145 telefonate coinvolgendo 115 persone, di queste più di 1/3 non si erano mai rivolte alla Caritas o alle parrocchie. Sono stati richiesti: da 51 persone un aiuto alimentare, da 5 persone un aiuto abitativo, da 36 persone un aiuto economico, da 23 un orientamento ai servizi. Ma sono pervenute anche richieste di lavoro, di ascolto, situazioni di abbandono e solitudine, povertà da mancanza di arrivo del compenso della cassa integrazione, povertà da violenza domestica e da tratta, nuove e povertà croniche in attesa di poter riprendere il lavoro sommerso, in nero.
Alla mensa San Valentino è stato ridotto l’orario di apertura, dalle 17 alle 18 tutti i giorni compresa la domenica, con l’ingresso in sala di una persona alla volta fino al numero di 10 presenti a turno. L’accesso è consentito previo controllo temperatura con termometro laser, sia dei volontari che dei commensali, qualora la temperatura dovesse superare 37,5°, si consegnerà il sacchetto con il cibo da consumare nella propria abitazione e si inviteranno le persone a contattare il proprio medico di base. Gli ambienti e la cucina vengono igienizzati costantemente e continuativamente l’acqua viene data in bottiglia singola dose, le posate monouso, raccolta differenziata dei guanti e mascherine, ricambi d’aria (non forzata). Attualmente le persone che ogni sera usufruiscono della mensa sono 50 e si consegnano le mascherine fornite dalla Regione Umbria tramite il Comune di Terni destinate alle persone in stato di povertà.
All’Emporio della Solidarietàgli utenti sono aumentati del 233%: gennaio – aprile 2020 sono stati 203 contro i 61 dello stesso periodo 2019.
Oltre continuare a fornire gli alimenti ai 60 nuclei familiari selezionati per il 1° semestre dell’anno, è aperto in via straordinaria in questo momento di emergenza sanitaria a chi non accede usualmente all’Emporio e non può lavorare o non ha lavoro. Le persone per accedere devono essere segnalate dal Parroco o presbitero o coordinatore parrocchiale o Associazione che in parrocchia gestisce la carità. I nuclei o i singoli segnalati sono chiamati dagli operatori dell’Emporio, possono accedere uno alla volta e solo su appuntamento, previo controllo temperatura con termometro laser, uso della mascherina, lavaggio mani e uso di guanti. Possono prelevare gli alimenti per un importo massimo di € 50 ogni 15 giorni che corrispondono a 1000 punti/cuori mentre un singolo 500 punti/cuori che corrispondono a 25 ogni 15 giorni.
Dal 30 marzo al 15 maggio sono stati distribuiti 6987 prodotti, con 178 richieste di accesso e 164 utenti che hanno ritirato prodotti alimentari di questi 85 sono italiani e 79 stranieri.
Molti i benefattoriche hanno versato sul conto corrente della Diocesi per un totale di quasi 11 mila euro.
“Vogliamo ringraziare tutti, anche quelli che non conosciamo direttamente – ha affermato Ideale Piantoni – sono state fatte donazioni da musicisti, persone sole e novantenni, da partito politico, da condomini, da singoli cittadini che volevano donare soldi destinati al cibo per la mensa o per l’emporio o per i ragazzi di colore usciti dai progetti. Qualcuno ha donato buoni spesa”.
I dati dell’attività svolta nel 2019
Nel 2019 il dato generale evidenzia una leggera diminuzione delle persone che si rivolgono al Centro di ascolto (520 persone, contro le 544 dello scorso anno; 279 donne e 241 uomini. 197 sono le persone che si sono presentate per la prima volta e con una crescita dell’età anagrafica pari a 43 anni); un aumento delle presenze di cittadini italiani rispetto agli stranieri; con donne che fanno richieste in maggior numero rispetto agli uomini; un aumento del valore dei beni economici richiesti.
Le persone che si sono rivolte alle strutture della Caritas sono state 3502 (erano state 4946 nel 2018)
I servizi offerti sono stati molteplici: 28.000 pasti distribuiti alla mensa San Valentino (2000 pasti in più rispetto al 2018), che sono in gran parte italiani. In diminuzione l’attività degli Empori solidali con 24426 pezzi di prodotti alimentari distribuiti (33.732 in meno rispetto al 2018) dall’Emporio della solidarietà di Terni (in via Vollusiano). La diminuzione dei pezzi alimentari è dovuta alla riduzione dei finanziamenti ricevuti per questa opera segno e dal fatto dal 2019 l’emporio di Amelia è stato gestito dalla Caritas di Amelia.
Nel 2018 sono state effettuate 2 raccolte di prodotti alimentari e per l’igiene personale nei Supermercati presenti nel comune di Terni, Narni e Amelia; una raccolta è stata fatta anche presso il Liceo Artistico di Terni e presso l’Università Economia Terni e sono state raccolte oltre 14 tonnellate di prodotti.
Sono stati distribuiti 15.601 capi di vestiario, svolti 520 colloqui, 24 in meno rispetto al 2018 (-5%), La diminuzione è dovuta ad un maggiore impegno delle Caritas parrocchiali. 281 persone hanno usufruito del Servizio doccia, 4 in meno rispetto al 2018, 171 colloqui effettuati nel carcere di Terni, 14 in meno rispetto al 2018 (8%), detenuti chiamati per la distribuzione 528, beni consegnati ai detenuti 3.764.
Al Centro di Ascolto sono stati effettuati 520 colloqui a persone con multiproblematicità in prevalenza con povertà e problemi economici il 30,35%, problemi di occupazione e lavoro il 26,76%, casalingo/a, pensionati, inabili al lavoro e persone che pur risultando occupate hanno problemi consistenti per vivere, problemi famigliari (15,02%), problemi abitativi (11,70%), problemi legati alla salute (7,01%). Le persone che hanno fatto accesso al centro di ascolto sono state per il 52,85% non italiani, e il 46,25% da italiani. Sono persone con un istruzione medio bassa (58,46%) e il 28,27% con un’istruzione medio alta anche con laureati. Il 50,38% sono persone appartenenti alla Ue mentre il 32,50% sono persone provenienti dai paesi africani, il 4,62% dai paesi asiatici. Gli interventi fatti alle persone che si sono avvicinate ai centri di ascolto sono stati 1705, mediamente più di 3 per ciascuna persona ascoltata, hanno interessato il pagamento di utenze, affitti, spese sanitarie e sostegno al reddito, effettuati per il 52,96% nei confronti di italiani e il 45,92% verso cittadini stranieri. Sono stati eseguiti interventi per beni e servizi materiali 77,15%, sussidi econmici 7,50% e assistenza alloggiativa 1,86%. Alle richieste si è potuto far fronte anche grazie al Fondo Solidale per le famigliedisagiate,con le raccolte in Avvento e Quaresima nelle Parrocchie della Diocesi; grazie a questo ulteriore fondo sono state aiutate nello specifico 51 persone in 80 interventi, per un totale speso a consuntivo di oltre 24.000€.
L’Emporio della Solidarietà, aperto il martedì dalle 14 alle 16.; il mercoledì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 16, nel 2019 ha avuto 220 beneficiari (2018:553). L’affluenza è di circa 15-20 persone le quali fanno la spesa due volte al mese, con una cadenza quindicinale. Delle 220 persone che hanno usufruito dell’Emporio, 88 sono minori di cui 3 disabili. Sono state emesse nel 2019 30 nuove tessere di cui 15 ad italiani (15 Uomini e 15 Donne). Gli stranieri sono 29, di cui 15 uomini e 15 donne, Dei 61 nuclei familiari, composti da 211 persone, 35 nuclei sono italiani e 26 nuclei stranieri. Sono stati distribuiti in totale 24.426 beni alimentari e non (36.035 nel 2018) (63.775 nel 2017) così suddivisi: 11.524,02 kg di prodotti alimentari; 2.088 lt di latte, 1.079 lt di prodotti per l’igiene personale. Nel 2019 sono state effettuate 2 raccolte di prodotti nei Supermercati presenti nel comune di Terni, Narni e Amelia, con una donazione di 6,8 tonnellate di prodotti alimentari e per l’igiene, in prevalenza pasta, riso, legumi, pelati, prodotti per l’infanzia, tonno e carne in scatola, olio, biscotti e farina. Nella raccolta sono stati coinvolti 171 volontari nei vari supermercati, tra cui 48 giovani,
La distribuzione vestiario presso il Nuovo centro di Ascolto Sant’Antonio in Via Vollusiano a Terni, fruibile il lunedì, il martedì e il giovedì dalle ore 9,00 alle ore 12,00 ed è seguita da 7 volontari che si alternano nella settimana. Le persone che nel 2019 hanno ritirato il vestiario sono state 870 persone a cui sono stati distributi 15.601 capi di vestiario, 2.215 in più rispetto al 2018 (13.386).
Il Centro di Ascolto all’interno della Casa Circondariale impegna 5 volontari per due giornate alla settimana (giovedì e venerdì), dalle ore 9 alle ore 12. Il loro scopo è ascoltare i detenuti e i bisogni che vengono esternati. Spessissimo sono necessità di beni materiali, dal vestiario ai saponi, alle sigarette ad un calendario o una penna. Spesso è solo una richiesta di ascolto e basta, il bisogno di parlare e di essere ascoltati da qualcuno che non sia solo un compagno di cella o d’aria. A volte ai volontari viene richiesto di contattare le famiglie, soprattutto quando queste sono lontane centinaia o migliaia di chilometri e non si hanno con esse se non scarsissimi rapporti epistolari. In altri casi è il bisogno di avere un “guardiano” per poter usufruire di permessi temporanei di uscita. Nell’anno corrente gli operatori dediti all’ascolto sono stati impegnati complessivamente per 88 giornate ed hanno effettuato 171 colloqui con i detenuti di cui 67% italiani e 33% stranieri. La Caritas ha provveduto quasi interamente alla fornitura e consegna di prodotti per l’igiene. Ciò con un notevole impiego di risorse finanziarie che certo ha pesato sulla possibilità di realizzare altri progetti ed interventi. Gli operatori dediti alla distribuzione sono stati impegnati per 51 giornate chiamando 528 detenuti indigenti, rispetto alle 589 del 2018 e hanno distribuito in totale 3.764 beni fra vestiario e articoli di igiene personale (4.116 nel 2018). L’anno passato, rispetto a quello precedente, ha visto un aumento di nuove affluenze ovvero 143 nuovi ingressi (110 nel 2018; 141 nel 2017).
Per l’emergenza freddo la mensa rimane aperta per garantire ai senza fissa dimora i tre pasti principali: colazione, pranzo (o cestino da asporto) e cena. Le presenze a colazione e pranzo variano di giorno in giorno. Alcuni dei senzatetto vengono accolti nella casa di prima accoglienza Parrabbi in via Trevi.
Alla mensa San Valentino, aperta tutti i giorni dalle 17.45 alle 19 (nel periodo invernale anche dalle 8 alle 9 e dalle 12 alle 13) con possibilità di ritirare un cestino viveri alle 12 e usufruire di un pasto completo dalle 17:45 alle 19:00. I pasti distribuiti nell’anno sono stati 28.000. Le persone che usufruiscono del servizio quotidiano sono circa 70, in aumento la presenza di italiani rispetto a quella degli stranieri che usufruiscono del pasto o del sacchetto, nelle emergenze. Persone bisognose per la maggior parte fisse ma anche di passaggio e senza fissa dimora. Tutti i giorni è garantito un pasto a chiunque abbia necessità di mangiare dai circa 40 volontari, che si alternano alla mensa. Le persone che frequentano la mensa sono in prevalenza uomini italiani circa il 90% in età compresa fra i 40 e i 75 anni. Il più anziano ha 88 anni. Scarse sono le presenze femminili. La maggior parte hanno perso il lavoro, casa e affetti familiari, persone che vivono con una pensione misera. E’ diminuita la presenza di stranieri e aumentata quella degli italiani persone che hanno visto la loro situazione economica peggiorare, che vivono situazioni di povertà per problemi di occupazione, disagio abitativo, insufficienza o assenza totale di reddito rispetto alle esigenze ordinarie. Spesso consegniamo pasti a domicilio a chi non riesce a raggiungerci o ci rechiamo a prendere i bisognosi per fargli consumare il pasto presso la nostra struttura.
I volontari, dai 18 ai 70 anni, sono studenti di scuola superiore, medici, insegnanti, imprenditori, amministratori, pensionati, mamme, nonne e nipoti, e perfino bisognosi che ripagano il pasto aiutando nella gestione. Durante la distribuzione dei pasti, alcuni dei volontari sono impiegati nell’ascolto delle persone. Il volontario ha il compito di accogliere e garantire la serenità osservando le persone, consapevole che un piccolo gesto può rappresentare una vera e propria coccola per la persona indigente. Oltre alla gestione della sala c’è il servizio di cucina e il funzionamento del magazzino con l’approvvigionamento delle materie prime alimentari, un lavoro molto prezioso e fondamentale ma poco visibile.