Oggi sono 280 i pazienti ricoverati per covid negli ospedali umbri, 2 in più rispetto a ieri.
Di questi, 11 sono ricoverati nelle terapie intensive , 3 in più rispetto a ieri.
Nessuna vittima. Il totale dall’inizio della pandemia resta di 1.892.
I nuovi casi accertati nelle ultime 24 ore sono stati 2.006 mentre i guariti sono stati 1.391.
Gli attualmente positivi, pertanto, sono saliti a 23.019, 615 in più rispetto a ieri.
Gli umbri in isolamento domiciliare sono 22.739 , 613 in più rispetto a ieri.
IL REPORT SETTIMANALE DELLA REGIONE UMBRIA
La curva epidemica, come pure la media mobile a 7 giorni in Umbria mostra un trend in aumento rispetto alle settimane precedenti. L’incidenza settimanale mobile per 100.000 abitanti al 12 luglio è pari a 1.430. L’RDt sulle diagnosi calcolato per gli ultimi 14 giorni con media mobile a 7 giorni è in leggera diminuzione attestandosi ad un valore di 1,13.
L’assessore regionale alla Salute Luca Coletto, rende noti i dati elaborati settimanalmente dal Nucleo epidemiologico regionale.
Dallo studio (aggiornamento al 13 luglio), emerge che l’andamento regionale dell’incidenza settimanale mobile per classi di età mostra un trend in aumento in tutte le classi d’età, l’incidenza più elevata è riscontrata nella classe d’età 65-79 anni.
Tutti i distretti hanno un’incidenza superiore a 1000 casi per 100.000 abitanti.
Rispetto alla settimana precedente si osserva un aumento nell’impegno ospedaliero regionale: al 12 luglio 270 ricoveri in area medica e 8 ricoveri in terapia intensiva.
Alla luce di questa situazione l’assessore ha voluto rinnovare l’invito a tutta la platea di cittadini individuata dal Ministero per la somministrazione della seconda dose booster, a prenotarsi da subito per la somministrazione del vaccino che rimane fondamentale per la prevenire la malattia prodotta dal covid.
Coletto ha quindi evidenziato che la Regione Umbria “vuole guardare oltre la gestione della pandemia riconducendo l’attenzione anche sul ruolo centrale della formazione degli operatori sanitari come fattore strategico necessario per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla programmazione regionale, potendo contare, per tale finalità, sia sulle attività svolte presso le Aziende sanitarie regionali, che su quelle erogate attraverso il Consorzio Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica Villa Umbra.
“Nel corso della pandemia – ha proseguito Coletto – la necessità di condividere prassi e conoscenze comuni per garantire l’uniformità dei corretti comportamenti del personale del sistema sanitario regionale, ha dimostrato l’importanza della formazione e della sua centralizzazione attraverso un coordinamento e una gestione unica della stessa. Lo dimostra il fatto che su tutto il territorio regionale l’accentramento dei corsi, l’aggiornamento sincrono tra tutti i professionisti del territorio umbro, ha portato ad una uniforme e celere applicazione delle procedure inerenti l’urgenza/emergenza della pandemia”.
“Nel Piano Sanitario preadottato dalla Giunta regionale – ha aggiunto – si evince che le progettualità del PNRR e la nuova visione dei servizi per la salute basata sul modello “One Health”, modificano in modo significativo l’assetto istituzionale e i modelli organizzativo-assistenziali del nostro sistema sanitario, richiedendo una profonda riqualificazione dell’offerta formativa, in grado di sostenere davvero l’innovazione e il cambiamento necessari. In questa direzione deve puntare l’attuazione di un Centro Unico di formazione e valorizzazione delle risorse umane già previsto nel 2018, ma mai attuato. Pertanto, a seguito anche dell’esperienza pandemica così forte e impattante sul sistema sanitario regionale, si impone un’ampia riflessione sulla standardizzazione dei processi clinici e delle procedure che seguano stesse linee guida riconosciute a livello internazionale e basate su evidenze scientifiche. Il Centro Unico di formazione e valorizzazione delle risorse umane che fa capo alla Scuola di Villa Umbra, si colloca quindi come leva strategica di governo clinico orientato a buone prassi basate su metodi di innovazione e obiettivi condivisi e, nel contempo, un risparmio sulla spesa sanitaria”.