Una trentina di calciatori, giovani e meno giovani a sgambettare nel campo di San Valentino e riprendere la forma prima della Coppa Italia dilettanti e soprattutto del Campionato d’Eccellenza. Il sesto consecutivo per la Thyrus. Un miracolo che ormai è diventata una consuetudine: con la Thyrus ci si deve giocare ed uscire da quel campo così particolare, mica è sempre facile.
Insomma, Marco Sugoni, allenatore, l’autore di tutti i miracoli, sta rimettendo i giocatori in riga dopo le ferie.
Ma è proprio Marco il faro della squadra, il faro tecnico, quello societario, tutti lo sanno, è Sandro Corsi.
Rimane molto strano che dopo tutti questi campionati di grande spessore Sugoni sia ancora lì, coi biancoverdi: “Ha ricevuto offerte da grandi squadre, offerte sontuose – spiega Sandro Corsi – ma è rimasto sempre con noi, senza problemi: lui, Marco, non è stato messo in discussione nemmeno quando eravamo penultimi. Lo sapevamo che avrebbe risolto la questione”.
Lui ha la faccia sorniona di chi ha visto tanto del calcio, lui che è stato anche un professionista: “Ce la metteremo tutta per vincere ancora il nostro campionato che è quello della salvezza” spiega prima di iniziare gli allenamenti Marco Sugoni.
L’allenatore e il presidente hanno consolidato la squadra, hanno cercato di motivarla ancora di più, hanno guardato soprattutto ai giovani mettendo dentro anche gente esperta come Marco Angeli. Il mix lo deve trovare, lo troverà, il mister Sugoni.
“Siamo “Lavoro, famiglia e studio” dice Corsi, che sembra uno slogan abusato. Ma il concetto è chiarissimo: “Siamo dilettanti e vogliamo rimanerlo. Tutti i nostri calciatori lavorano o studiano. Non possiamo mantenere nessuno”. La filosofia si specchia anche nella preparazione. “Ritiro? Ma scherziamo! Ci prepariamo qui a Terni. Una volta andavamo sino al rifugio del Cai di Polino e poi una camminata sulla Pelosa. Altri tempi”.
L’estate dovrebbe essere un periodo tranquillo. Dovrebbe. Adesso arrivano i procuratori, che fanno firmare anche i genitori di minicalciatori per avere la procura. Parliamo di bambini di sei, sette anni. Cambiano la scuola calcio perché qualcuno promette che in un’altra si diventerà dei campioni.
Lo viviamo con tranquillità anche se ne subiamo le conseguenze”.
Esiste anche un caso, un minicaso Kola, il forte terzino che aveva avuto anche l’idea di svincolarsi per andare chissà dove. Corsi è stato inflessibile: “Rimane uno dei nostri punti di forza nell’augurio, reciproco, che possa andare in una serie superiore”. Il buon senso allo stato puro.
La società ha cecato di rafforzarsi con l’ingresso di Giampiero Gucciani, con Della Rosa, coordinatore sportivo, Cesare Ramozzi, direttore sportivo. Il responsabile della scuola calcio è mister Blasi.