“Ci sembra strano che non ci sia coordinamento fra la Regione, il Comune, l’ARPA, la ASL quando si tratta di programmare anche le autorizzazioni che devono essere date o negate o modificate. La posizione del Partito Democratico è sempre la stessa: gli impianti che bruciano non devono essere autorizzati di nuovo , nè devono essere modifcate le autorizzazioni precedenti per farli inquinare ancora di più, questo deve essere chiaro. Dopo di che se c’è un impianto che brucia metano da 600Kw è chiaro che è un impianto ,praticamente, condominiale; quello che noi sottolineiamo è che se questi impianti non bruciano soltanto metano e , quindi, non si tratta semplicemente di una caldaia di un condominio, allora secondo noi ci doveva essere più attenzione da parte dei dirigenti, dei funzionari; se un assessore regionale all’ambiente ci dice che – faremo più attenzione a Terni – l’attenzione deve essere davvero data a Terni”. Lo afferma Daniela Pimponi, responsabile per l’ambiente del Partito Democratico di Terni in riferimento al piccolo impianto autorizzato a Maratta.
QUI LA POSIZIONE DEL COMUNE DI TERNI
https://terninrete.it/Notizie-di-Terni/sullimpianto-di-maratta-arrivano-le-precisazioni-del-comune-di-terni-348637
QUI LA POSIZIONE DEL MOVIMENTO 5 STELLE
https://terninrete.it/Notizie-di-Terni/in-arrivo-un-piccolo-inceneritore-348626
“La regione ha concesso questa autorizzazione e ha seguito scrupolosamente tutte le procedure, ma la politica non è soltanto seguire scrupolosamente le procedure – aggiunge Daniela Pimponi – se c’è la volontà politica di non aumentare le emissioni, quella volontà va trasmessa anche alle strutture tecniche”.
“E’ evidente anche a noi che non possiamo vietare gli impianti a metano da 600 Kw perché sono gli stessi impianti che stanno in un condominio ma se gli impianti non vanno solo a metano, allora è un discorso che rientra in una programmazione più ampia che deve essere fatta con tutte le parti, allo stesso tavolo, nel Comune di Terni; bisogna dare un limite superiore a determinati tipi emissioni; il PD lo aveva già affermato in tutte le sedi possibili e immaginabili da più di due anni; ci stupisce che ancora una volta non ci sia stata la comunicazione al Comune di Terni che c’era un impianto che chiedeva questo tipo di autorizzazione o di fare una voltura di una autorizzazione”.
“E’ vero che la procedura dell’AUA (autorizzazione unica ambientale) non lo richiede perché non e un’autorizzazione integrata (AIA) però se c’è una volontà politica, quella volontà politica va trasmessa anche negli atti perché altrimenti la Regione, ogni qual volta viene richiesta una AUA, una procedura semplificata, può autorizzare dei piccolissimi impianti nella conca ternana senza passare al vaglio del Comune, che poi si trova a gestire quotidianamente le emergenze ambientali”.
Questo impianto di Maratta è il primo . “Quanti di questi piccoli impianti ne possiamo autorizzare? bisogna darsi un limite e questo limite va programmato tutti insieme, non è possibile che ognuno continui ad agire separatamente su queste questioni”.
“Abbiamo comunque chiesto un impegno: siccome l’olio combustibile , che sia ad alto tenore di zolfo o a basso tenore di zolfo, è dimostrato che è dannoso per l’ambiente e per le persone, che loro producano, attraverso un processo chimico, noi non lo possiamo vietare però possiamo arrivare a vietare che lo brucino, soprattutto in determinate condizioni, soprattutto vicino ai centri abitati , questo è un impegno che chiediamo al Comune e alla Regione” , ha affermato ancora Daniela Pimponi.