Notte di Natale in un Duomo affollato di fedeli per monsignor Francesco Antonio Soddu, vescovo di Terni, al suo primo Natale alla guida della diocesi di Terni-Narni-Amelia. Mons. Soddu, infatti, si è insediato il 5 gennaio di quest’anno assumendo l’incarico ricoperto da padre Giuseppe Piemontese che aveva lasciato per raggiunti limiti di età. Nessun riferimento a questo suo primo anno a Terni, durante l’omelia che è stata tutta incentrata sul tema della Luce rappresentata dalla nascita di Gesù: “la luce – ha detto il vescovo – è l’elemento che in questo tempo di Natale viene messo in particolare risalto, la grande luce di Gesù. Alle tenebre, nelle quali siamo continuamente immersi, si contrappone il fulgore di una luce singolare, che dilegua le tenebre, anzi le distrugge. Le tenebre sono quelle generate dalla cecità di quanti se le procurano; di quanti si rinchiudono a riccio; sono le tenebre di coloro che, ignorando la vasta immensità degli orizzonti disvelati dalla luce, si barricano nel buio del proprio piccolo mondo ed hanno anche la presunzione di inglobare, in questo piccolo mondo, tutta la realtà circostante. Un popolo che continua a camminare nelle tenebre, che persiste nel permanere in questo stato, non vedendo e non potendo orientarsi, inevitabilmente rischia di smarrire la strada del proprio percorso; oltretutto, non riconoscendo i volti dei suoi simili va incontro alla dissoluzione di sé e alla propria autodistruzione. In pratica si riduce a non essere più un popolo ma una accozzaglia di individui non meglio definiti, in continuo contrasto ora con una parte ora con l’altra. Oggi le tenebre sembra abbiano preso il sopravvento su tutto, e l’umanità sembra stia andando incontro a una catastrofe senza ritorno. La luce di Cristo ci svela le coltri che dovremmo rimuovere dal nostro essere, dalla società, dal mondo; ci fornisce i criteri e ci concede i doni attraverso i quali operare un autentico rinnovamento”.
“La luce che è Cristo – ha aggiunto Mons. Soddu – risplende sul volto della Chiesa; e perciò la Chiesa dev’essere più che mai impegnata, affinché contrastando le tenebre del mondo, mediante l’accoglienza continuata di questa luce divina, tutti possiamo godere sia dell’universo, della creazione che ci circonda, come delle persone che camminano con noi; con le quali abbiamo la possibilità, anzi direi di più, abbiamo l’obbligo morale di stringere legami di fraternità, di amicizia, di concordia e di pace”. Al termine della messa mons. Soddu si è intrattenuto con i tanti fedeli, ha stretto molte mani e augurato a tutti buon Natale.