Non è ancora scattato il feeling con la pista di Aragon per Danilo Petrucci, che inizia in salita il fine settimana spagnolo. Dopo il secondo posto di Misano – terzo podio stagionale – il ternano sperava certamente di essere tra i protagonisti, ma per il momento deve accontentarsi della sesta fila.
Al venerdì la pioggia (assente in qualifica e, presumibilmente, anche in gara) aveva impedito ai piloti di misurarsi concretamente con l’asfalto aragonese, ma Danilo non sembrava affatto preoccupato di doversi giocare l’ingresso diretto in Q2 al sabato, nella terza sessione di prove libere. Eppure proprio le FP3 sono state fatali per il ternano, rimasto fuori dai primi 10 per poco meno di due decimi. Così Petrux è stato costretto ad affrontare la Q1, insieme a colleghi del calibro di Lorenzo (2° alla fine delle qualifiche), Zarco e Miller. Che qualcosa non andava si è capito subito, guardando il pilota del team Pramac aspettare Lorenzo per prenderne la scia. La tattica, per di più, non è riuscita e Danilo si troverà a partire dalla 16° posizione. E anche le prospettive per la gara non sembrano ideali: «Non mi aspettavo una giornata così difficile» ha dichiarato laconico il ternano a fine gara «Non ho confidenza con l’anteriore nelle curve veloci e il grip con il posteriore è un problema: sarà dura domani partire così dietro, per questo credo che arrivare tra i primi 10 possa essere un buon risultato».
È tornato invece alla grande Valentino Rossi, che si ritrova in prima fila ad appena 23 giorni dall’incidente in allenamento che gli aveva procurato la frattura di tibia e perone, con conseguente operazione chirurgica. Il Dottore non ha forzato subito, ottenendo il massimo risultato col minimo sforzo: un giro veloce nelle libere per entrare direttamente in Q2, altra tornata fenomenale per prendersi la pole provvisoria in qualifica. Una prestazione da leggenda, che non viene rovinata nemmeno dal fatto che all’ultimo passaggio Viñales (1° con l’altra Yamaha) e Lorenzo (2° su Ducati) siano passati davanti. Perché lottare così, a 38 anni, dopo un serio infortunio, è da leoni. E perché il terzo posto – a meno di due decimi dalla pole! – gli garantisce la prima fila per domani.
Grandi delusi i due leader del mondiale: Marc Marquez è solo 5°, scavalcato anche dalla Honda gemella di Crutchlow e reduce da una caduta nel finale per provare a risalire; Dovizioso è 7°, dietro a Pedrosa (Honda), ma soprattutto distante 4 decimi dal compagno di box, Jorge Lorenzo. Come dire: il campionato è roba loro, ma la leggenda è ancora lontana.
(Giulio Sacco)