È stata una gara folle, quella di Brno (Repubblica Ceca), in cui i campioni più blasonati e le moto ufficiali hanno lasciato – loro malgrado – spazio a debuttanti e outsider, inaspettatamente competitivi.
Nella debacle dei piloti di vertice, anche Danilo Petrucci ha sofferto sulla sua Ducati ufficiale. Partito 8°, il ternano ha fatto il gambero, venendo risucchiato a centro gruppo nella prima metà di gara: dopo appena 7 giri si è ritrovato addirittura 14° (!), subendo i sorpassi di Alex Rins, Valentino Rossi, Dovizioso, Nakagami, Oliveira e Jack Miller. Nella seconda metà di gara, Petrux ha approfittato della caduta di Pol Espargaro e dei problemi di gomme di Crutchlow e Maverick Viñales per terminare la corsa in 12 posizione, proprio alle spalle del suo compagno Dovizioso (deludente in 11° piazza), ma staccando di due secondi da lui(e addirittura 18 dalla testa della corsa).
Al termine della corsa il ternano non ha nascosto il suo scoramento: «Non mi aspettavo di essere così lento fin dall’inizio. Purtroppo ho sofferto tantissimo la mancanza di grip, un problema che abbiamo avuto tutto il fine settimana, e ho faticato a tenere un buon ritmo per tutta la gara» ha commentato, continuando «Oggi ce l’ho messa tutta senza riuscire a portare a casa un buon risultato. Oggi ho lottato con Dovizioso e Viñales, piloti che di solito vincono gare; ma invece di lottare per la vittoria abbiamo lottato per prendere punti e sinceramente non so cosa pensare. Io ho avuto zero trazione dall’inizio, è stato difficile provare a seguire gli altri. In Austria non so davvero come andrà, perché anche qui dovevamo andare forte e invece si è visto come eravamo messi. Se andrà così anche in futuro non so quanto le piste possano cambiare i valori in campo. Mi sembra che non facciamo passi avanti, ma solo a destra o a sinistra, senza realmente progredire. La KTM va forte? Almeno per quello ho fatto una scelta azzeccata: speriamo che in futuro Michelin non cambi le gomme. Con la fortuna che ho potrebbe succedere di tutto» ha concluso.
Anche gli altri favoriti hanno deluso, penalizzati dall’asfalto vecchio (che i piloti chiedono da anni di rinnovare) e dall’usura eccessiva degli pneumatici: Viñales ha condotto una corsa anonima, terminando 14°, analogamente a Dovizioso 11°; il leader della classifica Fabio Quartararo, dopo aver lottato per il podio nella prima metà di gara, è andato in crisi di gomme e si è piazzato solo 7°. Davanti a tutti si è piazzato il debuttante Brad Binder, forte di una KTM in grande spolvero (che sarebbe forse andata sul podio anche con Pol Espargaro, se lo spagnolo non fosse caduto nel tentativo di chiudere la porta a Joahnn Zarco, che lo aveva passato all’interno della prima curva). Dietro il rookie sudafricano, un ottimo Franco Morbidelli (2°), che è stato in testa nella prima parte di gara, ma che ha dovuto soccombere poi al rientro di Binder, capace di gestire meglio il consumo degli pneumatici. Terzo il francese Zarco (Ducati Avintia), che ha preceduto di un soffio Alex Rins (4° su Suzuki) e Valentino Rossi (5°), entrambi in recupero nel finale.
La debacle dei favoriti ha (in parte) rimescolato la classifica generale, che vede sempre in testa Fabio Quartararo con 59 punti. Dietro di lui Maverick Viñales, che con gli appena due punti totalizzati oggi è a quota 42. Terza piazza condivisa per Franco Morbidelli e Andrea Dovizioso, entrambi a 31 punti. Dietro di loro Binder e Zarco, entrambi a quota 28, che precedono di una lunghezza Valentino Rossi (27).
(Giulio Sacco)