E’ ancora alle prese con due problemi, risolti concettualmente ma rimasti impantanati nella burocrazia italiana. Marco Mercuri, il vicesindaco uscente, guarda allo spostamento della Farmacia comunale e l’apertura di un nuovo sportello bancomat, come dotazione per la città. Per quest’ultimo sta ancora aspettando che il consiglio d’amministrazione della banca cooperativa, quella di Via Tuderte, dia il suo placet finale all’operazione, placet che ha anticipato ormai da mesi. Una burocrazia estenuante sta privando i cittadini di Narni, ed anche i turisti e studenti, di un servizio essenziale. E’ pronto anche lo spazio che adesso, tanto era vuoto, viene adoperato per fare i tamponi. Mercuri allarga le braccia, sconsolato. Ma spingerà ancora perché le autorizzazioni alla fine arrivino.
Stesso discorso per la Farmacia, quella di Piazza Cavour: da anni dovrebbe essere trasferita a Berardozzo, perché nei locali attuali è molto penalizzata dalla diminuzione degli abitanti e dalla mancanza di ambulatori medici nei paraggi. Pure in quel caso Mercuri sta dipanando un filo complicato fatto di ostacoli burocratici, di personale ed anche di sensibilità da parte dei cittadini del centro che sembra si sentano dimenticati, nonostante che a trenta metri ci sia un altro esercizio.
“Rimarrà una “parafarmacia” di nuova concezione” spiega Mercuri, mentre guarda la montagna di carte che si sono accumulate per lo spostamento.
A Berardozzo, secondo calcoli di traffico, la farmacia comunale dovrebbe intercettare tantissimi cittadini che la potrebbero preferire per la sua posizione appetibile: la sede pensata è quella di un grande mobilificio, costruito anni fa da Giorgio Federici.