Per adesso gli esperti entreranno nella fabbrica chimica dell’Adica, che si trova davanti alla stazione ferroviaria di Nera Montoro, solo per vedere quali siano i materiali da bonificare. Dalle osservazioni partiranno le operazioni vere e proprie di bonifica. Ci vorrà ancora del tempo ma sembra che la strada per liberare il territorio da tanti materiali pericolosissimi sembri avviata. E poi quell’area, urbanizzata in maniera superba, potrà anche ritornare ad essere produttiva.
La carta sembra adesso in mano al comune di Narni che dovrà gestire questa fase, delicata e particolare, perché non c’è una società alla quale addebitare le operazioni di bonifica come è accaduto, tanto per dire al sito della Terni Chimica, nel quale l’Eni sta ancora estraendo arsenico e vecchi merletti. E proprio l’Eni l’aveva costruita nel 1972 per la realizzazione di additivi e componenti di fertilizzanti, una componente chimica ad altissima pericolosità. Era poi transitata in diverse società, anche nel gruppo Montedison e poi nel gruppo Fiat, sino a collocarsi nelle mani di una famiglia bolognese che l’aveva condotta per un po’ di tempo e poi chiusa. L’ultima società non è stata rintracciata e il Ministero ha inserito il sito tra quelli “orfani” con una terminologia brutale.
Il Governo, attraverso la Regione ha stanziato 800 mila euro proprio per l’ex Adica. Ora si è costituito il “tavolo” per vedere cosa fare sotto la direzione del Comune di Narni affidando ad una ditta specializzata il compito di capire quali siano i rifiuti presenti. Dalla sua relazione si potrà stabilire come procedere e quanti soldi ci vorranno.
L’assessore all’ambiente Giovanni Rubini ha espresso gratitudine nei confronti di diversi enti e individui per il loro impegno e contributo al progetto, che si trova, va scritto, , solo al primo passo.