“La morte nella scuola-lavoro di Lorenzo Parelli, studente di Udine, ci ha lasciato sbigottiti, addolorati, spezzati dal dolore. Il nostro primo pensiero va alla famiglia e agli amici, ma interroga anche pesantemente tutto quel mondo della formazione professionale e della scuola che ha accolto acriticamente la pratica di allontanamento di giovani studenti e studentesse dalle aule scolastiche per metterli a disposizione come manovalanza di aziende private.”
Così i Cobas Scuola di Terni che oggi hanno convocato lo sciopero dell’intera giornata nelle scuole superiori (medie di secondo grado) con manifestazione insieme agli studenti, il Movimento studentesco, il Centro Sociale G.Cimarelli, l’UDS-Unione degli studenti e la Federazione Gioventù Comunista.
“La malascuola di Renzi – ha spiegato il professor Franco Coppoli – ha introdotto l’attività lavorativa obbligatoria nel percorso di istruzione scolastica con il fine malcelato di insegnare alle giovani generazioni le basi fondamentali (ideologiche e pratiche) del mondo del lavoro nell’epoca del neoliberismo trionfante: precarietà, dequalificazione, sfruttamento e, compresa nel pacchetto, la mancanza di sicurezza. È questa una delle piaghe che colpisce da anni lavoratrici e lavoratori obbligati a ritmi assurdi, con più di tre incidenti mortali al giorno, tanto da farci dire che non si tratta di “incidenti”, ma di un vero e proprio rischio calcolato dalle aziende per imporre ritmi e organizzazione della produzione insopportabili.
Nella scuola, soprattutto negli istituti tecnici e professionali, questa pratica ha messo a disposizione delle aziende sui territori centinaia di migliaia di giovanissimi/e che, con la giustificazione di imparare il mestiere, introiettano la concezione dominante per cui è una fortuna trovare un impiego anche se i diritti (salariali, contrattuali, di orario e organizzazione) devono essere sacrificati in nome di una produzione finalizzata ai profitti privati piuttosto che a soddisfare i bisogni sociali di tutta la cittadinanza. L’Alternanza scuola lavoro, ora pudicamente ridenominata Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, insieme agli stages gratuiti e al sotto inquadramento degli apprendisti, costituisce la nuova frontiera del mercato del lavoro, in cui lo scambio non è più tra forza lavoro e salario, ma tra lavoro e formazione, reale o presunta che sia. Spesso si tratta di lavoro gratuito tour court.
Come COBAS, conclude Coppoli, chiediamo la sospensione immediata di tutti i percorsi di scuola lavoro nell’anno in corso; l’abolizione del PCTO/ASL nelle scuole e la revisione dei percorsi formativi nei centri di formazione professionale; basta con lo sfruttamento di lavoro non retribuito sotto forma di stage gratuito; sostituzione dell’addestramento al lavoro con la riflessione critica e la formazione approfondita sui diritti e sulla sicurezza sul lavoro; formazione specifica al lavoro a carico delle aziende dopo la fine dei percorsi di studio; ammodernamento dei laboratori nelle scuole con la strumentazione necessaria; eliminazione classi-pollaio, aumento degli organici (docenti e ATA).”
Partito dall’ITT Allievi Sangallo il corteo è arrivato davanti all’Ufficio Scolastico Provinciale transitando poi davanti al Liceo Scientifico Donatelli, al Liceo Classico Tacito ed è terminata a piazza dell’orologio davanti al Liceo scientifico Galilei.
Durante il corteo e in piazza si sono susseguiti interventi di studenti e docenti.